Anche gli Dei muoiono. Come Achille, piè veloce, anche Diego Armando Maradona è stato tradito. Non è stato il tallone, stavolta, ma il cuore, quel cuore che lui ha messo sempre davanti a tutto, talvolta, quasi sempre, sbagliando, ma mai tirandosi indietro dalla mischia.
Per questo oggi forse nessuno può esimersi dal rendergli onore, anche chi gli addebita una vita sregolata e ispirata dalla droga. El pibe ha pagato anche per i propri errori, proprio nel momento in cui non si è più in tempo per sottrarsi ai giudizio più importante, quello della Storia, per chi ci crede quello di Dio.
Un mese fa era stato ricoverato per i postumi di una caduta e operato alla testa, l’intervento era andato bene. Ma questo mercoledì mentre era nella sua abitazione, Diego è stato colto da un arresto cardiaco, che stavolta gli è stato fatale. Il suo fisico, indebolito da una vita intensa, non ha più retto agli attacchi di una vita che da tempo per lui si era fatta difficile e malinconica nel ricordo di un passato glorioso. Aveva vinto due Mondiali di calcio con l’Argentina e diversi scudetti con Barcellona e Napoli, ma soprattutto era stato consacrato come il più grande, e nella città che più lo ha amato, Napoli, come un Dio. Che Dio, quello vero, lo abbia in gloria.
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