Vieni qui
Guardiamoci negli occhi, senza temerci…
queste quattro mura contengono un potente magnetismo
Siamo due poli che si attraggono e si respingono
Tu precipiti nel Silenzio
Dopo aver saccheggiato l’Anima riemergi
con mani colme di forme e colori…
la chiamano Arte
ma
io so che sono Sentimenti rubati a Ricordi
E le mie fughe?
Un Deserto di Parole che danno vita a dune in perpetuo mutamento
Attingo dal pozzo delle mie eterne Paure
un Sole rosso,
ardente e spietato,
memoria di quel che Sono
Tu sai darmi un Nome?
Siamo qui
arroganti
presuntuosi
avvolti in rotondità invisibili
attratti da una Forza invincibile che ci unisce…
da rompere a volte il Cerchio
Lo stacco è netto, preciso
lascia profonde Ferite
Curarle non è possibile
Chi siamo dunque, me lo puoi dire ?
Ohhh
tu usi il Silenzio, non le Parole…
Allora ascolta…
Io sono il felino dal manto nero
e l’antilope in fuga
Il falco legato ai geti
e la carne strappata da becco e artigli
Il nitrito e il recinto
La danza del cigno
e la sua morte
Sono figura
e scaglie iridescenti sulla coda…
…comprendi?
Il Silenzio è buio e ti nasconde
sei un Sospiro che respiro
Un Magnete che mi tiene avvinta
Io?
Appartengo al mezzo cerchio della Luna
a una punteggiatura di notturne Stelle
ma
ardo solo sotto un Sole caldo…
…in piena Luce
Sono
quel calore che ti piace tanto…
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Nell’immagine, un’ opera materica dell’artista Antonio Giovanni Capovilla Titolo: “Mondi”. Pubblicazione autorizzata dall’ artista
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