Arroganza, presunzione

DI LUCIANA IBI

Vieni qui
Guardiamoci negli occhi, senza temerci…
queste quattro mura contengono un potente magnetismo
Siamo due poli che si attraggono e si respingono

Tu precipiti nel Silenzio
Dopo aver saccheggiato l’Anima riemergi
con mani colme di forme e colori…
la chiamano Arte
ma
io so che sono Sentimenti rubati a Ricordi

E le mie fughe?
Un Deserto di Parole che danno vita a dune in perpetuo mutamento
Attingo dal pozzo delle mie eterne Paure
un Sole rosso,
ardente e spietato,
memoria di quel che Sono
Tu sai darmi un Nome?

Siamo qui
arroganti
presuntuosi
avvolti in rotondità invisibili
attratti da una Forza invincibile che ci unisce…
due Entità così diverse
da rompere a volte il Cerchio
Lo stacco è netto, preciso
lascia profonde Ferite
Curarle non è possibile

Chi siamo dunque, me lo puoi dire ?

Ohhh
tu usi il Silenzio, non le Parole…
Allora ascolta…

Io sono il felino dal manto nero
e l’antilope in fuga

Il falco legato ai geti
e la carne strappata da becco e artigli

Il nitrito e il recinto

La danza del cigno
e la sua morte

Sono figura
e scaglie iridescenti sulla coda…
…comprendi?

Il Silenzio è buio e ti nasconde
sei un Sospiro che respiro
Un Magnete che mi tiene avvinta

Io?
Appartengo al mezzo cerchio della Luna
a una punteggiatura di notturne Stelle
ma
ardo solo sotto un Sole caldo…
…in piena Luce

Sono
quel calore che ti piace tanto…

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Nell’immagine, un’ opera materica  dell’artista Antonio Giovanni Capovilla Titolo: “Mondi”. Pubblicazione autorizzata dall’ artista

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