“Assassinio in sacrestia”, epilogo della trilogia firmata da Francesco Testa

di Maria Parente

Con la pubblicazione di “Assassinio in sacrestia”(2021, Graus Edizioni) si giunge alla conclusione della trilogia di romanzi firmati dallo scrittore Francesco Testa che prende vita nell’anno 2019 con Indelebile come un tatuaggio e proseguita, nel 2020, con La bambola col tuppo. L’epilogo abbraccia un lungo periodo confinato da precise date , eventi e personaggi che rinnovano il passato ed il recente presente di una città, Napoli, che fa da scrigno al bene e al male, in una contrapposizione netta e vivace, senza mai distrarre il lettore, fino alla conclusione caratterizzata da impensabili colpi di scena.

TRAMA E TEMATICHE PRINCIPALI– L’opera prende vita con la figura di Don Davide, dapprima Uccio di Indelebile come un tatuaggio, uomo compiuto, decide di consacrare animo e corpo alla vita spirituale , concretizzandosi poi in un dialogo costante con il Signore, che permea i primi capitoli del romanzo per poi lasciare spazio alle intricate vicende che animeranno la vita del Don. Dalla povertà alla prostituzione, senza dimenticare il ruolo pressante della Camorra e dei suoi esponenti, offrendo al lettore un excursus significativo degli avvenimenti che in venticinque anni- dal 1975 al 2000- hanno animato la storia della città partenopea. In particolare, sarà l’anno 1984 che il protagonista vivrà con una certa inquietudine, forte di presagi che non promettono nulla di buono, prefigurato da lui stesso un annus horribilis.

L’opera è intrisa da numerose tematiche, diverse tra loro, ma che sembrano saper comunicare opposizioni e diffidenze della società partenopea, analizzata minuziosamente da una prospettiva critica e fedele alla realtà dei fatti.

Il bene, nel romanzo, è all’insegna dei valori sani: lo sport è un punto di riferimento fondamentale per Don Davide, per mantenere l’equilibrio e non perdere la concentrazione dagli obiettivi che talvolta vengono intralciati dalle tentazioni proprie della vita terrena.

Ruolo predominante è attribuito alla fede, esclusiva e indissolubile, per cui ogni sacrificio e rinuncia va fatto con convinzione. La fede, però, non è intangibile come il Don vuol credere ed anche l’uomo più casto può perdere il senno e la benedetta via. Ed anche la più impudica delle tentazioni busserà alle porte della chiesa di Don Davide, rapportandosi con il gentil sesso, proverà quanto sia irrazionale per un uomo, voltare le spalle ai piaceri e alla lussuria terrena.

PERSONAGGI-Nonostante le diversità e le caratteristiche proprie di ognuno, i personaggi dialogano tra loro senza alterare minimamente i contorni definiti dalle vicende che costituiscono il romanzo.

Don Davide, protagonista indiscusso, perno attorno a cui ruotano le vicende narrate, mostra una personalità forte, accarezzata da una sensibilità estrema, portatore sano di misericordia che nonostante la chiusura in Indelebile come un tatuaggio, don Davide vuole ancora essere al centro della narrazione, evolvendo in modo inconsueto alla sua figura, creando suspence nel lettore. Si ravvisa in don Davide un perenne senso di colpa nei confronti di coloro che hanno perso la retta via, abbracciando la malavita, senza alcuna chance di redenzione.

Tommaso, amico fraterno di don Davide, rappresenta un’àncora di salvezza a cui dedicherà benevolmente tempo e attenzioni. Reduce dalla galera a causa di una condanna ingiusta, Tommaso combatte per affermarsi nella società e costruire la sua famiglia, lontano da pregiudizi ed ogni discriminazione.

Paolo ‘O Chianchiere è il personaggio che viaggia in parallelo a don Davide. Si tratta di un camorrista, un criminale violento ma dotato di grande generosità. Nello scorrere del romanzo , Paolo ‘O Chianchiere si rivela strettamente legato a don Davide per il quale nutre una grande ammirazione. Un rapporto insolito unisce due personaggi che all’apparenza non hanno nulla da spartire, rivelandosi poi i suoi scopi,  di rivalsa, per una persona che sorprendentemente, li vede accomunati.

Beatrice è una ragazza fragile dal passato difficile, personaggio emblematico che con il suo arrivo pare stravolgere la narrazione. Don Davide non resterà indifferente al volto angelico della ragazza che irrompe in un particolare momento di solitudine e malinconia. La figura di Beatrice resta ignota fino a che le circostanze non riveleranno la sua reale natura.

L’AUTORE– Francesco Testa è psicoterapeuta, giornalista e scrittore. Per la sua attività manageriale e per il suo impegno nel sociale, a favore delle persone sofferenti o svantaggiate, è stato insignito delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (O.M.R.I.), di Cavaliere, di Commendatore e di Grand’Ufficiale.

Tra le sue pubblicazioni ricordiamo i saggi Qualità in Sanità – Strumenti e strategie di sistema (Edizioni G. Laterza, Bari, 2001); Controllo e programmazione delle aziende sanitarie (Edizioni G. Laterza, 2001); L’ignorante è schiavo (Graus, Napoli, 2010).

Nel settore della narrativa ha pubblicato il romanzo La bambola col tuppo(Graus, 2020) Indelebile come un tatuaggio (Graus, 2019), preceduto dalla trilogia a quattro mani, firmata con Giulia Fera: Il canto nel vento (Graus, 2015), Aironi di carta (Graus, 2017), Veleni&Verità (Graus, 2018).

Si è classificato primo in ambito di numerosi e prestigiosi Premi nazionali e internazionali.

da Bluedossier.it

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