Capisco (o forse solo intuisco) le ragioni di questa crisi di governo, solo perché faccio politica da una vita, so leggere le dichiarazioni e le dinamiche, sono un politico (oltre che un barista) e sono stato un parlamentare.
Ma vi volete rendere conto che in questo momento, nell’emergenza sanitaria, nella difficoltà economica e sociale, nella depressione che diventa esistenziale, nella difficoltà più estrema del vivere quotidiano, non vi capisce e non vi sopporta nessun altro?
Nessuno di coloro che hanno perso il lavoro, perso la scuola, perso lo svago, la vita quotidiana, il teatro, il cinema, le uscite senza pensieri.
Nessuno di coloro che hanno perso un parente o un amico, che hanno sacrificato mesi in isolamento, giornate di lavoro chiudendo alle sei, occasioni di socialità, abbracci, confidenze.
Nessuno di coloro che hanno perso fiducia, futuro, tranquillità.
Nessun altro.
E la domanda è solo una: ma che ca**o state facendo?
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