Che stupida sono, ho ascoltato una vecchia canzone e le onde mi hanno travolta.
Ricordi non tanto lontani di te e me, mano nella mano.
Un piccolo hotel, i nostri corpi invecchiati così belli dentro ai vestiti.
La sabbia al mattino ancora bagnata, l’ombrellone chiuso e, quel sole obliquo sul mare d’argento.
La complicità nei nostri gesti, l’invidia dei presenti, la musica ascoltata all’unisono dal cellulare, la tua voce così bella sovrapposta alla canzone…per me.
Che stupida sono…qui sotto la pioggia battente, un ombrello verde che non mi ripara da malinconie latenti, ritornate a possedermi.
Tu
dentro la nebulosa del tuo Mondo ovattato
Io
l’esclusa che non sa raggiungerti…
©® Copyright foto di Luciana Ibi
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