di Andrea Melis
Combatto sempre coi fantasmi
del passato e del futuro.
Dal passato avversarsi già vinti
mi tornano in sogno
per farmi ancora paura.
Dal futuro nemici
non ancora incontrati
mi imbrigliano il passo
e il mio avanzare è incerto
e timoroso verso l’orizzonte.
Vorrei una felicità istantanea
rapida come uno sparo
profonda come una spina dorsale,
un chiodo di sale,
un tassello che mi appende all’infinito,
a una qualunque stella.
Una mano sul tuo seno tenero
come appiglio caldo
tra dita selvagge.
Sono l’uomo primordiale
che si appende con lo sguardo
ai tuoi occhi
per scalare il buio.
(Andrea Melis Parolaio)
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