Covid19-Sardegna. Il servizio di Report conferma quanto già si sospettava (e si sapeva)

DI MICHELE PIRAS

Il servizio di Report, sui rapporti fra il mondo dei locali della Costa Smeralda e la Giunta regionale in fondo racconta ciò che tutti abbiamo pensato (o forse sapevamo).
Locali dai nomi celebri, società costruite col sistema delle scatole cinesi per eludere il fisco, capaci di esercitare pressioni violente sulla politica, fino al punto di insabbiare i pareri tecnici, i dati reali sulla diffusione del virus, fino a rinviare le chiusure anche a ordinanze regionali ormai scadute.

Un Presidente che prima pretendeva improbabili passaporti sanitari, poi spalancava ogni porta e ogni finestra, in nome del dio del fatturato, sacro per alcuni, letale per tanti altri.
Una storia piccola e indegna di subalternità, mascherata di una scadente quanto inopportuna retorica sardista.
Così, mentre gli stessi leghisti che si erano affannati a schierarsi con Briatore contro i nostri sindaci, che già sapevano della nuova curva dei contagi, hanno pensato bene di sollevare l’ennesimo polverone sullo sbarco di qualche decina di migranti.
Fumo negli occhi per gli allocchi.
Niente di illecito, si badi bene (e così pare), ma ecco a voi il Governo delle destre e la miseria della politica asservita all’interesse e alle priorità del privato.
La foto qui sotto pubblicata non c’entra niente, dirà qualcuno.
E invece sì.
Le file di ore delle ambulanze al Pronto Soccorso di Nuoro sono precisamente l’esito di questa gestione maledetta, incapace, telecomandata dall’esterno.
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