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L’ acqua non ha memoria,
dicevi ridendo con i libri
consueti, ficcati nello zaino
vecchio, affollato di appunti spaiati,
post scriptum di amori ancestrali,
di ingenui dolori affogati nel vino
e io lo seguivo
randomica randagia tra la folla,
adorante guardavo
non vista i suoi tratti nel volto
dolce come manna
ma veleno che dentro uccide,
l’ abitavo ubriaca.
Ti ricordi?
Ma scorre l’ acqua sul fiume,
da noi lontani.
©® Copyright foto di Mara Limonta
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