Vorrei raccattare quelle parole
che ho buttato in anfratti diversi,
chiedere loro perdono per averle abbandonate e lasciate sospese,
a perire fuori dal limbo poetico.
Vorrei qui tutte le parole
che ho visto naufragare
al largo, senza che nulla potessi fare,
a suo tempo,
infrante sulle nude rocce.
Le parole sono sangue,
da pelle sprangata.
Lacrime ubriache di sale.
Non possiedo che scheletri
delle mie poesie, ora.
Quando la vita mi si contrae
in una manciata di istanti,
in frammenti di respiro
scrivo fuoco,
torno a respirare
quando nell’aria ancora
sento strali di bellezza.
Destini sospesi tornano
per ritrovarsi ancora?
©® Copyright foto di Gio Loreley
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