Diamo un senso alle cose

DI OTELLO AURELIO VALENTINI

Di fronte a me un cielo incredibile.
Guido e le nuvole a strati verso est velano il sole che diffonde una raggiera a coprire tutto l’ orizzonte.
Ascolto in sequenza:
Bella ciao di Farah Fersi
Nessun dorma cantato dai bambini
Quanto ti ho amato, di Roberto Benigni
Reborn, di Farah Fersi.
Days are numbers, di Alan Parson
Time, dei Pink Floyd.
Il cielo continua ad essere sempre così.
Dicono che la vita passa davanti per intero quando si sta per morire.
Bugia.
Mi sono visto e sentito bambino e vecchio decrepito sul punto di salutare tutti in quei pochi minuti.
Mi sono ricordato che si può morire per la libertà e non è vita sprecata.
Che anche le stelle tramontano.
Che in amore non servono parole, basta la musica.
Che si può nascere più volte
Che i giorni che passano sono un conto alla rovescia troppo spesso dimenticato.
Che il tempo è la moneta di gran lunga più preziosa.
Tutto questo in pochi straordinari minuti.
Immaginate quanto sarebbe possibile fare, imparare, vivere in tutta un’ esistenza.
Abbiamo solo questa possibilità
Solo questo pianeta
Solo questi momenti, in sequenza.
Se per un attimo lasciassimo fluire in noi un briciolo di consapevole follia, probabilmente ci accorgeremmo della nostra assoluta ininfluenza nell’ universo e contemporaneamente della straordinaria Grandezza che abbiamo dentro.
Non basta essere folli ed affamati.
Occorre dare un senso alle cose.
Un ordine ai pensieri.
Un livello alle verità che ci riguardano intimamente.
Un significato ai ricordi.

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