DI SILVANA PINTO
La DISMORFOFOBIA è un disturbo dello spettro ossessivo-compulsivo, la cui caratteristica distintiva è il focus sull’apparenza estetica.
È un timore, appunto ossessivo, di essere o diventare brutti, asimmetrici e deformi.
La dismorfofobia, nota anche come “dismorfismo corporeo” è caratterizzata da una eccessiva e perenne preoccupazione per imperfezioni, che oggettivamente non esistono, ma che il soggetto percepisce nel suo aspetto fisico. E lo fa guardandosi continuamente allo specchio, dedicando la maggior parte del tempo a guardarsi un naso o delle gambe deformi ai suoi occhi.
Le parti del corpo più colpite sono:
La pelle
Il naso
Gli occhi
Le gambe
I denti
Le ossessionanti preoccupazioni per l’aspetto fisico portano il soggetto dismorfico a sottoporsi ad interventi estetici continui che, in sostanza, non apportano alcun beneficio poiché il difetto non esiste.
Vediamo quali possono essere le principali cause:
1 ) Il disturbo da dismorfismo corporeo è spesso associato ad alti tassi di trascuratezza e abuso durante l’infanzia.
2 ) La prevalenza di questo disturbo è maggiore nei parenti di primo grado con disturbo ossessivo-compulsivo.
Il soggetto dismorfico si vede e si sente brutto, e questo pensiero intrusivo, lo porta ad un continuo confronto fisico con quello degli altri.
Come abbiamo già detto, lo specchio diventa parte integrante e distruttiva, che acuisce una “erronea certezza”.
Il soggetto tende a nascondere le imperfezioni usando trucchi o un abbigliamento che riesca a celare i “difetti”.
La dismorfofobia di solito insorge tra il 17/18 anni, ma può manifestarsi anche verso i 12/13 anni, durante quella fase delicata del cambiamento fisico e l’altrettanto delicato processo attraverso il quale il soggetto arriva ad acquisire la propria identità.
Questa patologia porta nel soggetto una serie di problematiche che riguardano, non solo l’aspetto psicologico, ma anche sociale, portandolo ad una sorta di isolamento e difficoltà nell’instaurare relazioni anche sentimentali per la vergogna di essere inadeguati e di deludere il partner.
Come è possibile curare questa patologia?
Sicuramente la più efficace in assoluto e’ la Psicoterapia, che si rivela una modalità indispensabile nell’affrontare tematiche e vissuti del paziente al fine della guarigione.
“Lo specchio riflette un’immagine che la mente crea”
Immagine tratta dal web
- Il dolore che mi porto dentro - 5 Dicembre 2024
- Suggerire - 5 Dicembre 2024
- Spighe - 5 Dicembre 2024