Domande e risposte nascoste

DI RICCARDO ANCILLOTTI

“Sbaglio o sei… la Bachelet? Melissa Bachelet, quella del telegiornale?”
La domanda arrivava da un ragazzone alto quasi due metri, che non doveva avere più di vent’anni.

“Pardon. Mi scusi!? Sono un somaro. Le ho dato del ‘tu’!?” fece immediatamente dopo, palesando un sincero rossore del volto, che Melissa intravide, grazie alla luce del vicino lampione.
Lei, che aveva poggiato i gomiti sulla balaustra di un ‘belvedere’, si rese conto solo allora che quel giorno, non aveva mai indossato gli inseparabili occhiali da sole, capaci in qualche modo di proteggerla dalla ‘popolarità’!

“No, non hai sbagliato, e visto che io mi chiamo Melissa, tu?” fece rapidamente la donna, che all’improvviso sentiva un bisogno fisico, di uscire da quello stato di ‘gelo’, che il freddo della notte, i pensieri e la solitudine, le stavano confezionando quasi su misura!
“Io sono Marco…!” Disse il giovane, stringendole la mano, con un certo timore reverenziale.
“Senti Marco, hai una sigaretta da offrirmi?” Chiese lei.

Lui si frugò rapidamente nelle tasche e gliela porse, poi gliela accese.
Melissa, non era una fumatrice. L’ultima volta che aveva messo una sigaretta in bocca era stata una sera di cinque anni prima, quando si era rifugiata, insieme al ‘fotoreporter’ Yuri, in una casa semi diroccata di Gaza, durante un’incursione di carri armati israeliani…! Lo fece per allentare la paura, che la stava prendendo e adesso chissà perché?

“Io studio ‘Scienze della Comunicazione’ a Firenze.! Mi appassiona l’idea di fare un mestiere come il suo…!” Il ragazzo, prese a parlare, ma lei con la testa era già altrove.
Adesso negli occhi aveva Yuri…! “..Svelto, usciamo!..!.? No non c’è tempo, lascia perdere!!…Stanno abbattendo la casa Yuri!! Esci anche tu, per l’amor di dio!!..” Lui invece ritornò indietro a prendere una macchina fotografica e proprio in quel momento un ‘bulldozer’ fece crollare il fabbricato! Il giovane fotoreporter, fu estratto dalle macerie, che ancora respirava, ma di lì a poco spirò!

“E’ un mestiere come un altro!” disse a quel punto Melissa. Quindi si corresse: “…Questo si finisce per…pensare! All’inizio c’è un po’ di ‘idealismo’ e il fascino dell’avventura, poi vengono i soldi!” precisò quasi ghignando, “..Facciamo a capirci! Non è che i ‘soldi’ vengono per ‘ultimi’!?! Quando arrivano loro, si smette di pensare a tutto il resto. Capito ?!”
Il ragazzo la guardò tra il perplesso e lo sbalordito, mentre lei prontamente aggiungeva: “…Di sicuro, ti parleranno di ‘etica professionale’ e che tutto dipende da te, ma ambedue le cose incidono per non più del quaranta per cento nel mestiere che andrai a fare!?”

“Cos’è che conta allora?” chiese timidamente il giovane
Melissa, sorrise più rassicurante, poi domandò:
“Per ‘arrivare’, o per fare il ‘giornalista’?”
“ ? “
“Conoscenze, appoggi politici, vocazione al servilismo e una faccia di bronzo; nel primo caso! Tendenze masochiste e vocazione al martirio; nel secondo!” sostenne la Bachelet, che poi allungò il palmo della mano verso la bocca del giovane; “Fermo adesso! Lo so che vorresti chiedermi a quale categoria appartengo. Ti rispondo subito: Alla ‘prima’!”.

“Forse… le circostanze…!” tentò di minimizzare lui, ma lei scosse forte il capo.
“Tutte balle…! O si è gli uni, o gli altri!? A me ha fatto piacere essere gli ‘uni’!”
“Fatto? Allora vuol dire che sta ricredendosi ?..”
Melissa, fece alcuni passi. Temporeggiò un po’ prima di parlare. I suoi gomiti tornarono sulla fredda balaustra per poi riassumere la posizione eretta e dire:
“Lo sai che non lo so? Sto diventando una ‘donna’ credo!? Ti parrà strano; ma quando si comincia a farsi domande, si ha sempre la sensazione che qualcuno abbia una valigia piena di risposte, nascoste da qualche parte, per non fartele trovare!? ”

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