Economia, la ripresa economica deve guardare al medio e lungo periodo

DI FRANCESCO FRAVOLINI

 

Il vaccino anti Covid è diventato l’antidoto dei mali dell’economia italiana. Si abbassa lentamente la diffusione del contagio del Covid 19, grazie alla brillante campagna vaccinale messa a punto dal governo guidato da Mario Draghi.

Non manca l’ottimismo che contagia velocemente gli Enti internazionali, pronti a lanciare stime sulla crescita economica dell’Italia.

«Al termine delle consultazioni previste dall’Articolo IV del suo statuto, il Fondo monetario internazionale – si legge nel Documento – ha rivisto al rialzo le prospettive di crescita per l’economia italiana, portandole al +4,3% per il 2021 e al +4% per il 2022.

Le stime erano rispettivamente al +4,2% e al +3,6% lo scorso aprile, quando era stata presentata la nuova edizione del World Economic Outlook». È un quadro economico che lascia sorpresi positivamente. Peccato che nessun Ente preposto sia in grado di redigere stime realistiche.

Non dimentichiamo che nei due anni in cui la pandemia del Covid 19 era difficile da governare in campo medico, l’Italia è rimasta bloccata da restrizioni e lockdown (evidenti oppure mascherati), i quali hanno fermato l’economia con imprese che sono state costrette a chiudere.

I dati del Fondo monetario internazionale confortano e fanno sperare bene; rendono inquieti coloro che hanno dovuto svendere le loro imprese perché non opportunamente aiutati dal governo, senza dimenticare i piccoli imprenditori che avevano iniziato una loro attività ma sono stati costretti a chiudere.

Cosa rispondere a queste persone? Possiamo sempre proiettare la felicità su stime che si basano su algoritmi matematici e quindi possono anche non corrispondere a verità?

Nella consueta giostra dei numeri previsti da modelli matematici, proposti e rilanciati da autorevoli economisti rincorriamo la fiducia di una ripresa che, se dovesse essere confermata, può soltanto limitarsi a colmare le perdite subite da diversi asset economici italiani durante la pandemia del Covid 19.

La vera ripresa si potrà conteggiare quando sarà passata definitivamente l’emergenza sanitaria. Ma l’Italia, per almeno un quinquennio, dovrà registrare una crescita economica positiva altrimenti la situazione resta immutata.

Sarebbe utile non illudersi sui dati del breve periodo ma credere nelle potenzialità dell’economia italiana da valorizzare soprattutto nel medio e lungo periodo, con specifici investimenti per assicurare la crescita economica in maniera robusta e costante nel tempo.

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