Gli Insospettabili ⋆ lo scrigno di pandora

DI FLORA CROSARA

Ho imparato tardi a comprendere fino in fondo la potenza, la bellezza e il valore di alcune doti umane : la discrezione, la riservatezza, la modestia, la prudenza nella parola e nell’agito. Roba d’altri tempi, dicono ora molti giovani.

Io ho faticato ad individuarle e le ho spesso scambiate con altro. A volte le ho confuse con la timidezza, l’ insicurezza, la scarsa autostima, la mancanza di coraggio.

Ero giovane. Ammiravo quelli che si imponevano, anche a discapito delle altre persone. D’accordo: erano diversi da me, ma non consideravo il loro comportamento una cosa tanto grave. D’altro canto loro facevano strada, io rimanevo al palo. Per un certo periodo ho anche provato a imitarli. Ma non riuscivo: forse si possono modificare le nostre caratteristiche ma non ci si può snaturare. Prima o poi la natura viene a galla. E la mia non è una di quelle che ti porta “a far casino”: non è chiassosa, né violenta, neppure arrivista, tanto meno egoista.

Ero disorientata. Allora mi sono messa a studiare. Ho cercato, letto, considerato. Ho scoperto la grandezza delle persone modeste e riservate osservandole, mettendole a confronto con chi schiamazza, strepita, fa rumore per arrivare ed essere visto, essere apprezzato. O forse solo accettato? Quasi di sicuro la risposta è SI. Nel mio esercizio di osservazione ho colto che le prime mi mostravano una luce la cui origine sembrava, tutto subito, inspiegabile. Poi ho capito che era il frutto di un’anima pura che non ha bisogno né di gridare né di sgomitare per dire “ci sono”, “sono qui”, “lo so fare”. Erano anime che non avevano bisogno di soffocare gli altri per emergere. E alla fine erano le vincenti, almeno ai miei occhi.

Le seconde, quelle che tutto subitomi apparivano forti, sicure di sé, gente con le idee chiare alla fine cedevano ed uscivano con la loro essenza per nulla positiva.

Negli anni ho imparato che le abbiamo accanto, le prime: sono persone meravigliose. Ci passano vicine, ci vivono a fianco, condividono con noi tempo e lavoro, ma di loro quasi non ci accorgiamo. Di loro pochissimi si accorgono. Sono quelle persone che per lo più guardano in basso come se il cielo lo avessero lì sotto.
Si muovono senza far rumore: come ballerine che quasi volano, hanno i piedi che danzano e quando le vedi camminare ti pare che stiano volando. Sono il ritratto della leggerezza e te la trasmettono, d’incanto. Sono persone che stanno in questa vita ma in essa sono perse: perché vivono in un loro posto, bellissimo, dove regnano la delicatezza, il rispetto, l’essere vivi comunque, anche senza “arrivare per forza a qualcosa o da qualche parte”. Non sanno spiegare che mondo sia, il loro, ma te ne mostrano la bellezza con il gesto delicato, le azioni generose, i sentimenti immediati. Ti mostrano la felicità. Perché la conoscono: te la mostrano con ogni sorriso, mediante ogni parola: mai studiata, sempre autentica, frutto di spontaneità.Capaci di vivere qualsiasi emozione sanno trasmetterla, te la fanno sentire anche solo stringendoti le mani. Non sbagliarti, non confonderli con gli sciocchi: sono persone che hanno saputo uscire dal buio. Non quello delle favole ma quello della mente. Pronte a espandere un talento di cui non si vantano, una dote che non esaltano. Sono quelli che io definisco insospettabili. Sono in grado di stupirti con una poesia, uno strumento musicale o un pennello.
Sanno prenderti la mano per ammirare il cielo in una notte di stelle e poi riconoscere, una ad una, tutte le costellazioni. Sono capaci di abbracciarti con spontaneità e di farti sentire a casa. Sono persone normali. Quelle che nessuno nota, che nessuno percepisce, che nessuno intravede: intangibili e impercettibili, così come lo è la semplicità. Impalpabili come il tempo che separa ed unisce. Agiscono in silenzio per offrire agli altri, ogni giorno, la speranza di poterle incontrare.
Perse nei sogni, dove il loro infinito comincia e finisce.