Il ricordo della prima notte dell’anno

DI RICCARDO ANCILLOTTI

(Ricordi di una notte …)
La prima notte dell’anno ha sempre un suo fascino particolare.

Qualunque sia la situazione meteorologica che l’accompagna, riesce a trasmettere energie nuove, concretizzare quella voglia di novità che ti ha accompagnato per dodici mesi, addolcire le tue pretese, popolare la fantasia di allegre figure, cacciare fantasmi quotidiani, condannare la nostalgia, assolvere il futuro, stimolare intelligenze sopite e collaudare le nuove intenzioni.

Quando ero piccolo, l’aspettavo come il realizzarsi di un sogno! I giorni, le ore, i minuti che precedevano il grande evento avevano un sapore unico.

Irripetibile. Un misto di dolciastro, pungente aroma.
Il rito dei dolci natalizi che circolavano sui tavoli, sulle mensole, nelle credenze, sui mobili, come se avessero vita propria, era nel contempo una danza propiziatoria e un dono collettivo al nuovo anno.

Gli ultimi secondi dell’anno poi, guai a lasciarseli sfuggire! Erano il preludio di un’estasi. Durata di questa, tra i sessanta e i novanta secondi successivi. Ma l’emozione era autentica! Continuava nelle ore e nei primi giorni a venire.
Finita l’euforia, rimaneva sempre la speranza.

Con il passare degli anni poi, ‘la notte del divenire’ è passata dalla casa paterna alle sale da ballo, alle veglie con gli amici, alle pizzerie con i piano bar. L’atmosfera ha assunto una sempre più forte carica erotica. Le ragazze, via via, sono divenute amiche, compagne, donne, complici e amanti.

Fascinose come non mai. Calze a rete, vestiti attillati, profumi inebrianti e variopinte morbide labbra, che spesso si aprivano come per incanto al botto dello spumante. Era il ‘gioco dell’amore fantastico ‘ fatto di gesti e segnali inconsueti, che durava fino all’alba.

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità