Stiamo vivendo nel tutto e niente, in uno stato di impotenza e
di silenzio …
Le parole sono inutili, le urla di dissenso sono soffocate dalla
visione del non voler vedere né sentire ciò che il nostro essere
umani, non dovrebbe né vedere né sentire.
Dedichiamo un pensiero a questa nostra umanità. Questa
“cosa” dice Gozzano ha perduto la sua umanità, la sua voglia di vivere
e di amare…
Un’umanità stesa sul prato, quasi sonnecchiando, ad ascoltare
distrattamente ciò che la circonda, ma senza farsi catturare dalla
vita e rimanendosene immobile, stanca e rassegnata. Forse ha
intrapreso “la via del rifugio” ! Chi? L’umanità o il poeta che
pensa al declino di una società che non è più vitale e focosa, che è
totale fede …
Una società che, spesso non ha più nulla a cui aggrapparsi, se non le
abitudini e le serenità di una vita spenta e borghese, fatta di giorni
tutti uguali, di parole fredde e ormai banali, di parole che hanno
perduto il loro calore.
E tutto questo detto da Gozzano ieri per il nostro oggi !?
Poi questa umanità si sveglia, si deve svegliare perché ha bisogno di
un rifugio, ha bisogno di non vedere il colore dell’ingiustizia ed il
rumore della violenza e spera in quel piccolo spazio, familiare, in
cui continuare a giocare, come si faceva da bambini.
Tutto risulta troppo complicato e sembra che nulla possa andare bene.
Come potrebbe essere diversamente!
Come essere indifferenti a questi nostri momenti in cui ci guardiamo
intorno e sembra che tutta questa “umanità” si sia messa d’accordo per
peggiorare ancora le nostre giornate; giornate banali, abitudinarie,
ma meravigliosamente piene di vita!
Sì, giornate piene di questa benedetta vita, anche quando siamo in
ansia per proteggerla, curarla, sostenerla.
Ebbene sì, questa nostra vita lontana dai conflitti, dalla sofferenza
di intere popolazioni, di famiglie, di anziani e di bambini a cui
viene negato il diritto al lavoro, al riposo, al gioco e al sorriso,
come può essere se non per davvero benedetta!
E noi, qui che in un immobilismo, spesso senza senso, ci chiediamo
cosa possiamo fare quando sembra che qualcosa non vada per il verso
giusto.
Intanto, come segno di solidarietà e di compartecipazione emotiva nei
confronti di coloro ai quali sta andando veramente male, forse non
potremmo pensare che viviamo un’esistenza accettabile, se proprio non
vogliamo vedere altro di più?
La via del rifugio
Trenta quaranta,
tutto il Mondo canta
canta lo gallo
risponde la gallina…
Socchiusi gli occhi, sto
supino nel trifoglio,
e vedo un quadrifoglio
che non raccoglierò.
Madama Colombina
s’affaccia alla finestra
con tre colombe in testa:
passan tre fanti…
Belle come la bella
vostra mammina, come
il vostro caro nome,
bimbe di mia sorella!
… su tre cavalli bianchi:
bianca la sella
bianca la donzella
bianco il palafreno…
Nel fare il giro a tondo
estraggono le sorti.
(I bei capelli corti
come caschetto biondo
rifulgono nel sole. )
Estraggono a chi tocca
la sorte, in filastrocca
segnando le parole.
Socchiudo gli occhi, estranio
ai casi della vita.
Sento fra le mie dita
la forma del mio cranio…
Ma dunque esisto! O Strano!
Vive tra il Tutto e il Niente
questa cosa vivente
detta
Guido Gozzano
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