Indegnità a succedere: cos’è e come farla valere

Indegnità a succedere: cos’è e come farla valere

La successione mortis causa permette al successore di subentrare al defunto al momento della sua morte.
Accanto alla previsione delle due forme di successione (legale e testamentaria), il nostro ordinamento prevede anche una causa di esclusione dalla successione: l’indegnità a succedere.

È considerato indegno, e quindi incapace a succedere, chi ha tenuto un comportamento riprovevole nei confronti del defunto, a tal punto da spingerlo ad escluderlo dalla successione.
L’indegnità è prevista in ipotesi specifiche che la dottrina prevalente considera come tassative.

Ma quali sono queste ipotesi?

È da considerarsi indegno a succedere un soggetto che:

– ha ucciso o tentato di uccidere la persona a cui si riferisce la successione, o il coniuge, un discendente o un ascendente (purché non vi sia la previsione di una causa di non punibilità);
– ha commesso, verso le stesse persone, un fatto al quale la legge applica le disposizioni sull’omicidio;
– ha denunciato i medesimi soggetti per un reato punibile con l’ergastolo o la reclusione non inferiore nel minimo a 3 anni e la denuncia è stata dichiarata calunniosa;
– ha testimoniato contro le stesse persone e la testimonianza è stata dichiarata falsa;
– è decaduto dalla responsabilità genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta e non è stato reintegrato al momento dell’apertura della successione;
– ha indotto con dolo o violenza la persona della cui successione si tratta, a fare, revocare o modificare un testamento;
– ha soppresso, nascosto o alterato un testamento valido;
– ha formato un testamento falso o ne ha fatto uso (a meno che non provi che il contenuto corrispondeva alla volontà del defunto e questi aveva consentito alla compilazione del testamento da parte di lui).

Una volta delineate le ipotesi di indegnità, vediamo ora brevemente come ottenerla.

La domanda per far dichiarare l’indegnità va proposta contro il soggetto che si ritiene essere indegno.

L’azione è soggetta all’ordinario termine di prescrizione decennale che decorre dall’apertura della successione o dalla data della commissione del fatto. Ciò significa che è possibile che esso inizi a decorrere anche in un momento successivo, dovendosi tener conto di eventuali cause che impediscono l’esercizio immediato di diritti da parte dei soggetti che vi hanno interesse. (Fonte: Faro Giuridico)

#dirittodifamiglia

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