Insetti: piccoli, ma indispensabili

DI DANTE IAGROSSI

 

Ce li ritroviamo praticamente in ogni ambiente, eccetto che dentro i mari e nei ghiacciai. Fino ad oggi la stima del loro numero di specie è intorno al milione e mezzo, ma in tutto potrebbe essere addirittura circa il quadruplo!

Il numero totale di insetti è ritenuto intorno ai 10 miliardi di miliardi, corrispondente a 1,4 miliardi per ogni uomo. Una miriade sterminata di forme varie, anche piuttosto “strambe”, create nel tempo dalle mani invisibili dell’evoluzione, ben accessoriate per fronteggiare le tante particolarità e i vari pericoli della vita quotidiana.

Tantissime, ma tutte variazioni sul tema fondamentale di un corpo ben suddiviso in tre parti principali, capo,(con antenne, occhi ed apparato boccale), torace (con ali e tre paia di zampe articolate) ed addome, con gli organi riproduttivi.

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Le loro grandezze variano da meno di 1 mm ai 30 cm di certe farfalle. Il loro straordinario successo evolutivo che li ha portati a diffondersi quasi ovunque, è dovuto alle dimensioni ridotte, ad un duro esoscheletro protettivo, ali per volare, ricerca di cibo, difesa, ecc., rapidità di riproduzione, ed efficiente sistema nervoso, con capacità di adattamento ad alte e basse temperature, (da +65° a -40° C).

In fondo, hanno anticipato di molti milioni di anni la nostra stessa struttura ed anche la nostra buona adattabilità a climi molto diversi, con specie eusociali (circa 20.000). Queste, molti milioni di anni prima di noi, anche creato società molto articolate, sinergiche e ben funzionanti, evitando alcune degenerazioni delle nostre, ma anche sperimentando e mantenendo, purtroppo, anche aspetti negativi (nelle formiche), come forme di schiavismo e brutali lotte di potere.

Varie specie si coltivano funghi “a domicilio”, coltivano piante da semi, nutrendosi del nettare dei loro fiori. Inoltre allevano afidi, pidocchi, che succhiano la linfa di piante, trasformandola in melata, liquido gelatinoso dolce, di cui sono molto ghiotte.

In cambio le formiche proteggono gli afidi da possibili attacchi di predatori, quindi stabiliscono una forma di simbiosi mutualistica.
Si nutrono quasi di tutto, di carni, vegetali, legno, sangue, ecc.

Negli ambienti di vita, sono diventati indispensabili, capaci di incidere su tanti materiali di scarto, sia inorganici che organici, dal legno agli organismi morti, riciclando le sostanze nutritive.

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Spazzini tuttofare, ma anche postini instancabili di polline dei fiori, per buona parte delle Angiosperme, le cui specie attualmente note superano le 300.000 specie. In questo modo, gli insetti hanno contribuito in modo profondo e indissolubile all’evoluzione vegetale ed animale, e quindi alla nostra.

Immaginiamo che per qualche motivo, vengano a mancare tutti gli insetti del mondo. In primo luogo il loro capillare servizio di impollinatori dovrebbe essere affidato a squadre di molti operai, che con santa pazienza, dotati di appositi pennellini, dovrebbero trasferire il polline da un fiore all’altro, il che porterebbe a sensibili aumenti di prezzi e costi di produzione.

Senza insetti, niente miele e altri preziosi prodotti dell’alveare, cacao e cioccolato, né arance, pesche, prugne e così via: sono circa i tre quarti delle piante alimentari che devono l’impollinazione agli insetti.

A meno che… non si ricorra a gruppi pazienti di operai addetti all’impollinazione manuale, com è successo in certe zone della Cina.

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Ma queste persone vanno pagate, invece gli insetti no.
Inoltre riescono a contenere la diffusione di molti organismi dannosi, come certi virus, vermi ed anche crostacei.

Infine gli insetti costituiscono il cibo quotidiano di tantissime specie di uccelli ed altri animali insettivori, oltre ad integrare l’alimentazione di molte persone nel mondo: ricchi di proteine, con pochi grassi.

Quindi la loro reputazione corrente e generica di esseri “schifosi” e spregevoli è in gran parte ingiusta ed irriconoscente.

La brutta fama è riservata soprattutto a mosche e zanzare, che con l’ausilio di alcuni portatori, come virus, batteri e plasmodi, possono trasmetterci gravi, a volte letali, malattie (malaria, febbre gialla, malattia del sonno), comunque evitabili grazie a regole igieniche rigorose.

In realtà in Natura tutto è strettamente connesso, una rete gigantesca e in gran parte nascosta di fili e nodi indispensabili.

Ad es., se sparissero del tutto le zanzare, da un lato si eliminerebbe la malaria, ma dall’altro mancherebbero i loro predatori, con effetto domino, dalle ripercussioni falcidianti a lungo termine sul mantenimento della biodiversità.

Purtroppo il nostro incosciente e spregiudicato impatto ambientale, con l’effetto serra, l’inquinamento, la riduzione o distruzione diretta di habitat naturali sta portando alla scomparsa di certe specie di insetti in varie zone fortemente antropizzate, come le api.

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Andando avanti così, ci sarebbero gravissime conseguenze:
accumulo insostenibile di rifiuti animali e vegetali
riduzione drastica della concimazione naturale delle piante
nessun frutto
scomparsa di erbivori e dei loro predatori carnivori…
In breve: scomparsa anche del genere umano!

 

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