Integratori vitaminici: servono davvero e quando?

di Cristina Piloto (biologa/nutrizionista)

Ci hanno sempre fatto credere che gli antiossidanti sarebbero un elisir di lunga vita, tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi non hanno nessun effetto benefico, a volte possono essere anche nocivi. Ma dove sono contenuti questi famosi antiossidanti e che potere avrebbero?

Gli antiossidanti li troviamo nelle vitamine contenute principalmente nella frutta e nella verdura, e assunti nella giusta dose, insieme agli alimenti che li contengono, hanno un effetto positivo per la nostra salute. D’altra parte, numerosi studi dimostrano che la loro assunzione sistematica, tramite pillole sintetiche, rappresenterebbe un potenziale rischio.

Le molecole antiossidanti hanno la capacità di annullare l’effetto dei cosiddetti “radicali liberi” (ROS), molecole o atomi particolarmente reattivi, che contengono almeno un elettrone spaiato nel loro orbitale più esterno. L’effetto di tali molecole è quello di danneggiare le cellule, in particolare attaccando le componenti lipidiche, proteiche e gli acidi nucleici (il DNA). Esse possono essere generate da diversi meccanismi esogeni ed endogeni: esposizione a radiazioni ionizzanti, processi infiammatori, ma anche periodi prolungati di attività fisica estrema causano la loro formazione.

Inoltre, piccole quantità di ROS si producono anche normalmente, mediante processi fisiologicamente attivi, come la fosforilazione ossidativa, che si verifica durante la respirazione cellulare e attraverso il lavoro di alcuni enzimi. La cellula possiede diversi meccanismi per metabolizzare i ROS e renderli meno tossici, in primo luogo utilizzando alcuni enzimi preposti a tale attività, ma anche usufruendo del lavoro degli antiossidanti appunto (come le vitamine A, C,E).

Dagli anni ’70 sono state effettuate varie ricerche, anche su esseri umani, che dimostrano l’inefficacia o addirittura la possibilità di nuocere delle vitamine sintetiche antiossidanti.

Nel 1994, per esempio, un trial clinico ha seguito la vita di 29.133 uomini finlandesi, tutti fumatori, ma solo alcuni sotto integrazione vitaminica con beta-carotene. In questo gruppo l’incidenza di cancro al polmone è aumentata del 16%. Un simile risultato è stato trovato in un gruppo di donne in post-menopausa negli Stati Uniti.

Dopo 10 anni di supplementazione con acido folico (una varietà di vitamina B) ogni giorno, il loro rischio di cancro alla mammella risultava incrementato del 20%.

Gli antiossidanti hanno dunque un lato oscuro.

Si incrementano invece le prove che i radicali liberi stessi, in piccole quantità, siano utili per la salute del nostro organismo. È riconosciuto che essi hanno un ruolo nella trasmissione dei messaggi tra una cellula e l’altra, modulandone la crescita e la morte. Senza il loro contributo pro-apoptotico (ovvero di induzione di morte cellulare), le cellule potrebbero continuare a crescere e a dividersi in maniera incontrollata.

C’è una parola per questo fenomeno: cancro.

In carenza di ROS saremmo anche più suscettibili alle infezioni dall’esterno. Infatti, quando è in corso un attacco da parte di batteri o virus non desiderati, queste molecole vengono prodotte in grandi quantità per avvertire il sistema immunitario del pericolo.

Dall’inizio alla fine, la risposta immunitaria dipende dalla presenza dei radicali liberi.

Come i genetisti Joao Pedro Magalhaes e George Church scrissero nel 2006: “Allo stesso modo in cui il fuoco è pericoloso e, ciò nonostante, gli uomini hanno imparato ad usarlo, sembra che le cellule abbiano evoluto meccanismi per controllare e sfruttare i ROS”.

In conclusione, la somministrazione di antiossidanti sintetici è giustificata solo ed unicamente quando è evidente una reale carenza, e non prolungando troppo la supplementazione. Non bisogna mai dimenticare inoltre che il processo della nutrizione è profondamente olistico, nel senso che il modo con cui l’organismo utilizza un particolare nutriente dipende da quali altri nutrienti sono ingeriti insieme ad esso. Se ingoiamo una pillola contenente vitamina C, invece che una mela, mancano tutti gli altri interpreti che collaborano con l’attore principale.

L’opzione migliore resta quindi sempre quella di assumerli attraverso gli alimenti che li contengono, mediante una dieta equilibrata e completa in tutti i singoli nutrienti.

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