Non bisognerebbe dar retta a nessuno che non si senta libero e non viva la sua creatività come libertà, responsabilità suprema di fronte alla sua stessa esistenza – nonostante tutto.
Che sia nella formazione, che sia nell’informazione, nella produzione artistica, e così pure nella comunicazione non serve, anzi è del tutto dannoso – dal punto di vista della qualità – ascoltare coloro che obbediscono ad un padrone: che sia un editore, un partito, o magari anche la smania di successo.
Soltanto la libertà, il sentirsi liberi da tutti, anche da sé stessi, sviluppa frutti maturi e saporosi – qualcosa cioè in grado di produrre sapere autentico e arte autentica. Nel corso dei secoli, il sapere e l’arte sono state meretrici e serve ignobili.
Coloro che si sono sottratti a questo compito sono morti spesso in miseria, o magari sono stati uccisi e/o diffamati, ma resteranno per sempre incisi sul nobile muro della grandezza dell’umanità.
Oggi, il marketing e le lobby decidono tutto e possono tutto. Occorre invece cercare la pagliuzza d’oro che si nasconde nelle immense distese di sabbia del nulla che ci circonda da ogni lato. Tale pagliuzza è appoggiata su una ghirlanda di fiori preziosa – si chiama libertà!
Immagine tratta dal web
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