La nuova, preoccupante povertà

DI FRANCO FRONZOLI

Come non essere inquieti, quando le persone in povertà aumentano in modo esponenziale.

Se penso che una persona, licenziata entra nel tunnel della indigenza, unitamente alla famiglia, mi inquieto.

La stessa persona costretta a mendicare presso un centro di solidarietà “ Pane quotidiano “ in Milano, ad esempio, si accorge velocemente che la fila è infinita.

Si viene a sapere, perché al peggio non vi è mai fine, che sono circa centomila le persone che hanno bisogno di sostegno, solo a Milano risiede circa la metà dei nuovi poveri.

E la inquietudine diventa rabbia.

Ho fatto un excursus nel mondo dei poveri e mi sono accorto che anche in paesi di qualche migliaio di residenti, dove era sconosciuto il problema, è arrivata la fame, oltre che altri problemi.

Non mi conforta il fatto che un industriale abbia erogato 100.000 euro alla organizzazione “ Pane quotidiano “ , perché si è saputo che il donatore, ha trasferito la sua azienda e la residenza in Svizzera.

Certo, meglio di niente, ma è l’esempio che non convince.

Se uno si informa di quanto è vasto il fenomeno, si renderà conto che sta superando ogni limite di sopportabilità morale.

Basta avvicinarsi ad un centro di aiuto ai poveri, per vedere quante persone sono allineate, in attesa di un pezzo di pane ed un pasto caldo.

Sarebbe da augurarsi, che come si fa per “ Telethon “ , si organizzasse un “ aiuto nazionale “ per tutti quei bambini, donne e uomini che soffrono la povertà.

C’è chi lo fa, per fortuna, ma non è sufficiente, ci vuole uno sforzo collettivo.

La povertà, è selettiva, non colpisce tutti, bensì i più deboli e sfortunati, coloro che nella vita non hanno mai visto la dea bendata.

Vacciniamo i poveri con il siero della solidarietà, ed eliminiamo la marginalità in cui si trovano ogni giorno…

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