L’amore e un’altra cosa

DI MARIA RONCA

L’amore è un’altra cosa.
Chi ti ama, non ti tormenta
Monologo tratto da “A lacci stretti” della Sociologa Maria Ronca, progetto #365giornicontrolaviolenza

Non sto bene
Mi ferisce il passato
Come il presente.
Non sono pazza,
Sono considerata pazza
Che è diverso
Brutale.
A un certo punto
lo avrei preferito
Almeno avrei
Qualcosa su cui discutere,
Lavorare.
Invece sto nel limbo
Nella zona dei nessuno
Dove si attende
La condanna,
Non sei nè viva
Nè morta
Non rappresenti
Nè bene nè male
Sei statica in un inferno
Sei ribelle nell’anima.
Il giudizio su di te
È di storpia
Di difetti.
La considerazione
Che spezza
E schiaccia
Perché non accetti
Il compomesso
Non ti adegui ai comandi.
Tutto è usato contro di te.
Fosse per non essere
All’altezza
Come un prototipo
Di donna che non ti rappresenta.
Non ti appartengono le parole
Le frasi
Buttate a marchiare
La tua vita
Le tue origini
Le tue giuste osservazioni.
Allora non sto bene
Sono il problema
Perché non sto zitta
Perché affronto
In silenzio chi sa
E architetta
Basandosi
Su presunte malattie
Che non ho
E scherza con il carnefice
Che ritorna più cattivo
Ti ferisce fino allo spasmo
Non contento
Si prende gioco di te
Aggiunge una variabile
Complice, l’ignoto conosciuto
A sferrare
La prossima mossa.
Derisione o furbizia
Pensano di
programmare
La vita altrui
Organizzare
La fuitina
Al parco giochi
Allo show dei pagliacci
Si ride a crepapelle
Divertimento
O
Soddisfazione
L’oggi o il domani
È un tiro di dado
Pari o dispari
Feriali o festivi
L’importante
è farla impazzire
Vederla stremata
Debole
Tanto sa come contenerla
Ammansirla
Due moine
E ritorna
Perché sono il suo dio
Senza di me non è nessuno.

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