Alle sette quarantacinque , di ogni giorno scolastico , Matilde , dava un bacio alla mamma , un saluto al papà e usciva di casa , zainetto in spalla , per andare a scuola .
A circa cinquanta metri di distanza , l’aspettava Clara , la sua amica del cuore e di studio .
I soliti convenevoli ed alle otto in punto facevano ingresso nella Scuola “ Carlo Collodi “ , di quel paese piccolo ma carino .
Si trovava a 850 metri di altezza e sia in estate che in inverno si stava benissimo.
Matilde e Clara erano brave e studiose, seguivano le lezioni della maestra Giulia che era tanto disponibile e che insegnava loro tutte le materie.
Matilde preferiva Storia mentre Clara Italiano e Geografia, anche se, le due amiche, erano brave in tutto.
Tanto brave che i maschietti , gli “ imponevano “ di passare i compiti e quando c’era il compito in classe , volavano i “ biglietti “ di suggerimento.
Al suono della campanella si avvicinavano alla maestra Giulia, la ringraziavano e la salutavano.
Erano le uniche a salutare, prima di uscire da scuola.
Nel tornare a casa prendevano la strada più lunga, per poter stare insieme e confrontarsi sulla lezione del giorno.
Si fermavano vicino ad un agriturismo , per guardare i cavalli, sempre belli, che trottavano e cercare di accarezzare Pepe, un pastore tedesco, che appena le vedeva si avvicinava alla ringhiera.
Rientravano a casa sempre sorridenti, pranzavano, ringraziavano la mamma per il pranzo e aspettavano il papà che tornasse dal lavoro.
Alle 15,30 , a turno , Matilde andava da Chiara e Chiara da Matilde, e studiavano sino alle 17,30.
Solo dopo aver studiato, uscivano ed andavano a giocare con gli amici.
A scuola c’erano quattro ragazzi che non avevano voglia di studiare e neanche di impegnarsi, così, venivano aiutati contro la volontà di Matilde e Chiara, costrette a passare loro i famosi bigliettini di suggerimento.
La maestra, si accorse dei continui passaggi di fogli ma non disse nulla, continuò ad insegnare come sempre.
Due giorni dopo disse agli studenti : “siamo arrivati al punto di prepararci bene agli esami” .
Saranno ammessi solo coloro che studiano e fanno bene i compiti, gli altri saranno rimandati ad altra sessione.
Chiamò Alessandro, Maurizio, Giuseppe e Augusto e gli disse che loro tutti i compiti li avrebbero svolti in banchi separati, collocati vicino a lei e lontano dai compagni di classe.
Al sesto giorno di compiti, i quattro ragazzi, non sapendo nulla, consegnarono i compiti in bianco.
Tutti vennero ammessi agli esami tranne loro, che avrebbero dovuto ripetere la classe anche perché non erano in grado di superare gli esami di riparazione.
Matilde e Chiara furono promosse con il massimo dei voti e altri studenti promossi con difficoltà.
Questo breve racconto per comunicare che:
Si può anche copiare, ma sarebbe meglio studiare ed impegnarsi a superare le difficoltà, perché , non sempre, nella vita si potranno incontrare una Matilde e una Chiara che nonostante tutto, si presteranno nell’aiutare chi vorrebbe vivere di rendita sul lavoro altrui.
Restare ignoranti non agevola nella vita e l’arroganza dettata spesso dall’ignoranza viene smascherata facilmente, sarebbe meglio capirlo da piccoli…
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Immagine tratta dal web
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