Lascia che sia poesia

DI GRAZIELLA DE CHIARA

 

Ero nel tempo da tempo,
quando germogliai nel vento a stringermi
ciò che roteava dentro il mio sognare e ridevo di me,
che non ero capace a lasciarmi andare.

Nella voce narrante esplosero parole:

dai vieni a ballare nel canto delle stelle, appendiamoci
alla luna come se fossimo la sua scia,
dondolati fino a sfiorarmi i pensieri,
ballami, si ballami dentro come fa il tempo nel suo ricordo. . .

E corsi verso il mare cercando di non annegare
fra onde accanite e il vento che scuote ogni passo,
barcollante volteggiare fino alla mente
nel ciclo vitale d’ogni cosa che nasce e rinasce ancora.

Fiumi, cascate, mareggiate erano le parole più vere,
cantanti di nenie e di gerghi antichi
che il tempo lasciava trapassare oltre le ferite
come fossero spine tolte al ramo quando il fiore ancora vive.

Spiegami perché corre la lacrima sul viso,
come si spiegano le pieghe d’un vecchio libro
parlami di un antico dolore
che sento addosso che invade dentro adesso.

Lascia che sia poesia.

#grazielladechiara 10/01/2021

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