Nello ieri del tempo

DI FRANCO FRONZOLI

Ogni tanto, per addolcire la giornata, si ricorre ai ricordi, si lascia l’oggi e ci si trasferisce nello ieri del tempo.

In questo periodo, quando il profumo dell’estate si fa più intenso, mi ritrovo a fotografare il passato, tutto ciò che è stato e che, purtroppo, non tornerà più.

Si tratta di un esercizio mnemonico che sollecita i ricordi e ti riporta in frazioni di tempo che hai riposto in uno scrigno tenuto scrupolosamente nel cuore.

Gli ultimi giorni di scuola in giugno, i vestiti leggeri, con tanto di pantaloncini corti, una maglietta leggera leggera, sandali da “ combattimento “ , pronti ad affrontare l’estate piena.

Libri messi da parte, tranne quelli utili al ripasso ed ai compiti estivi, muniti di cannocchiale virtuale, solito muretto con sguardo all’arrivo dei treni ed il gioco era fatto.

Bastava che scendesse una ragazza che iniziava la fotografia istantanea con le relative opinioni: insomma, belle gambe, occhi accettabili, seno non troppo prorompente, capelli di buon colore.

Stessa cosa per le ragazze che davano il loro parere con punteggio da 0 a 10 , ai “ maschietti “ iniziando dall’altezza, dall’ eleganza del passo, dal colore del pigmento: belloccio, così così, insomma può andare…

C’era chi era deputato a verificare in quale alloggio preso in affitto per un mese, si stabilivano ed il resto era conseguente.

Non c’era bisogno di “ pedinamenti “ perché la destinazione naturale degli incontri e delle amicizie confluivano sotto il maestoso “ leccio “ .

Altra meta ambita  di incontri più avvicinati, il fiume Reno: acqua pulita e limpida con i pesci visibili ad occhio nudo.

Il mese di Agosto era il più prolifico in tutti i sensi, soprattutto per i tornei di calcio, per le gite ai laghi, per i tramonti discreti, per i balli per strada.

Amori fulminanti, flirt occasionali, tornei vinti, tornei persi, campionati di calcio balilla, spesso vinti anche in trasferta.

Incontri scontri con avversari ostici, solitamente con paesi vicini, alcuni finivano in “ rissa “ .

Passeggiate lungo i massi del fiume, soste programmate e poteva scapparci anche una mano nella mano o poco oltre.

Verso la fine si guardava al raccolto, chi aveva spento la fiamma del colpo di fulmine, chi continuava ma non per tanto e chi coronava con successo l’incontro, addirittura sino ad arrivare al “ matrimonio “ , pochissimi, in realtà.

Arrivava settembre il mese più bello per il clima, per il silenzio, per la caduta lenta delle foglie, il saluto definitivo anche con qualche lacrima appena esibita.

E poi ?

Poi, arrivederci alla prossima estate. Stesso muretto, stesso fiume, stesso cast.

Immagine tratta da Pixabay

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità