Parlamento e Politica indifferenti sul ‘pianeta scuola’

di Salvatore Salerno

PARLAMENTO E POLITICA INDIFFERENTI SUL “PIANETA SCUOLA”, SI LASCIA FARE AL MINISTRO DI TURNO NELLA PIENA CONTINUITA’ DELLA LEGGE 107.

Una delle Istituzioni della Costituzione della Repubblica italiana, la SCUOLA PUBBLICA, gratuita e uguale in tutto il territorio nazionale allo stesso modo di come dovrebbe essere la sanità, è allo sbando da troppi anni e non solo per la pandemia in corso.

Se ne parla o se ne sparla più nei social e nei media che nel Parlamento, nella politica dei partiti e movimenti che sembrano avere delegato al solo Ministro, apparati ministeriali, fondazioni di derivazione confindustriale, istituti come invalsi o Ocse Pisa, accademici multidisciplinari funzionali al sistema che teorizzano fantasie tradotte con belle parole e con tentativi di implementazione in una scuola che non conoscono nella cruda realtà.

CAPITA CHE PASSI IN PARLAMENTO, quasi all’unanimità, l’aberrante legge sulle cosiddette competenze cognitive, suggerite da una assessora della regione Lombardia, ma di lungo corso nella visione di una scuola liberista e privatistica del partito di Berlusconi, che incontra la stessa teoria dell’attuale Ministro Bianchi, formalmente un “tecnico” del governo Draghi ma in perfetta adesione al pensiero confindustriale, senza colpo ferire né da destra né da sinistra, né dal centro, né da quelli che una volta pensavano di ritenersi né di destra né di sinistra.

CAPITA CHE IL MINISTRO continui indisturbato nel taglio del quinto anno del liceo classico con il solo intento di risparmiare sulla spesa pubblica e nessuno dei politici si ribelli.

CAPITA CHE UN MINISTRO si ritenga estraneo alla morte di uno studente nelle ore del tempo scolastico senza che nessuno nei partiti e movimenti si chieda come ancora sia possibile l’alternanza scuola lavoro che è sfruttamento gratis e sottrazione di tempo scuola, si chiami PTCO o progetto in convenzione di formazione professionale, lavoro non pagato e senza garanzie di sicurezza.

CAPITA… E potremmo continuare per tante altre storie di scuola sconosciute ai più che si consumano sulla pelle di docenti, Ata, studenti e famiglie. Ma se guardate la tv o leggete i giornali non mancano le dichiarazioni di “priorità alla scuola” senza contenuti e maggiori dettagli, un mantra che i più noti dei politici, quelli di seconda e terza fila, Ministri e sottosegretari, hanno imparato a memoria ma guai ad approfondire nei dettagli la realtà che va in senso contrario e disegnare una prospettiva.

TUTTI SI AFFIDANO E SI FIDANO del Ministro, dei dati bugiardi che vengono diffusi su qualsiasi cosa, le assunzioni inesistenti, per esempio, in due anni meno del turn over dei pensionati. Lo stesso per i dati della pandemia, dei brillanti risultati falsi delle sperimentazioni, di investimenti di centinaia di milioni di euro o miliardi che rimangono sulla carta, di sprechi enormi su scuole estive, arredi in magazzino, fondi europei buttati dalla finestra in progetti estemporanei, negazione di stipendi dignitosi, mobilità negata, precari maltrattati, concorsi banditi nel 2020 ancora fermi al palo… Per risparmiare da un lato, quello più lungo rispetto al centro della spesa pubblica dedicata e per sprecare dall’altro lato…

E QUESTO SAREBBE UN PARLAMENTO che si occupa anche di scuola, che ha nel suo interno commissioni preposte alla cultura, che viene seguito da responsabili del settore scuola di ogni partito o movimento? Un Parlamento invece indifferente sull’operato di un Ministero di spesa e ignorante (nel senso di una qualsiasi conoscenza delle questioni scolastiche) non si era mai visto. C’è speranza che le forze politiche e i gruppi parlamentari provino a studiare quello che non conoscono sulla scuola, che assumano direttamente, mettendoci la faccia, il governo della scuola e del suo Ministero anziché lasciare fare? C’è una possibilità che non sia il “partito dei tecnici” (che ha un preciso volto politico ed economico a dispetto della presunta denominazione neutra) a governare per i prossimi mesi?

Non parliamo di Draghi che resterà ma del draghismo imperante e del tutto sottoposto all’economia, anche la scuola. Anche un’altra, Ministra, la Lamorgese consente di manganellare i ragazzi che protestano per una scuola che faccia scuola, non sfruttamento in itinere di un mondo del lavoro precario e ingiusto. Che Bianchi vada a casa dopo i disastri che sta combinando e che la politica e le Istituzioni si prendano le loro responsabilità di fronte al Paese e al suo elettorato con un Ministro “politico”?

SE QUESTA POSSIBILITA’ NON C’E’ non ci resta che rinviare ogni discorso alle prossime elezioni e al loro esito, nel frattempo si aggiungono danni al danno, che risale agli ultimi Ministri di questa legislatura e prima, tutti almeno negli ultimi quindici anni.

PER ONESTA’ dobbiamo anche registrare il dato degli insegnanti e personale amministrativo che non protesta più, non sciopera. Non si sciopera per difendere almeno la dignità di una professione colpita persino nella libertà di insegnamento costituzionale, non si sciopera neanche per il vile denaro per un contratto che si prevede umiliante, neanche l’inflazione o sufficiente per coprire carburante, bollette di gas e luce.

E SI, SAPPIAMO ANCHE DEI SINDACATI, purtroppo sempre genericamente intesi, in ritardo, troppo consociativi e troppe volte presi a schiaffi in faccia da Ministri, partiti e movimenti, inadeguati nei vertici. Si, questo lo sappiamo, ma, per favore, non se ne faccia un alibi per non far niente o inventare altre fantomatiche proteste che nei fatti non avrebbero fondamento alcuno.

Non c’è altro da fare che PARTECIPARE dall’interno in politica e/o nel sindacato, non limitarsi al voto o alle promesse di voto o non voto. Ma c’è ancora qualcuno che sostiene che a scuola non si fa politica, per questi si tengano allora quello che altri decidono per loro, zitti però. Qualche Ministro, cosiddetto “tecnico” intanto vada a casa, almeno tre o quattro sono inutili e pericolosi, uno di questi è Bianchi.

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