Penne incrociate, l’amicizia in un volo di parole

DI GIOVANNI DE LUCIA E

LAURA RUSSO

Come nasce penne incrociate?

“incrocio di penne” o meglio “penne incrociate” è un esperienza nuova tra anime affini.

La poesia diventa un luogo intimo, dove si riesce a percepire i battiti del cuore, i respiri di coloro che incrociando le penne, condividono pensieri propri e li fondono in un una unica opera.

Scrittori, poeti, uomini e donne, che possono non conoscersi fisicamente e che forse non si incontreranno mai, ma che diventano coesi nelle stanze della poesia.

Molti di noi hanno letto pensieri di amici virtuali dandone una interpretazione spesso veloce se non addirittura superficiale:” bella questa poesia, mi ha colpito, è intensa…e giù like, cuoricini emoticons”.

In penne incrociate la poesia viene respirata con i polmoni dell’autore, se la commozione è vera, la lacrima ha la stessa salinità di quella dell’autore. Si instaura un processo forse alchemico di partecipazione affettiva.

Io incrocio la mia penna con te, senza scudi o corazze, non esistono pregiudizi. Io liberamente incrocio la mia penna con te, perché ti percepisco, e creo un rapporto di solida empatia. Un vero incontro di anime.

Diamo il via a questa rubrica poetica, ed iniziamo questo progetto ideato e realizzato da: Giovanni de Lucia e Anna Lisa Minutillo, un’esclusiva di scrigno di Pandora.

Buon viaggio intimista ed empatico a tutti i nostri lettori!

GIOVANNI DE LUCIA

Voglio ricordare i suoi primi passi, i suoi piedi sui miei, il suo stare sulle mie spalle come fronde di primavera sostenuta tra i miei rami.

Poi quel suo cadere, quel volo ad ali chiuse, senza rumore, con il tremore per le ombre di draghi antichi.
Così strappai le mie radici da questa terra, mutando il legno in acciaio, neanche più un nodo, solo una lama lucida e tagliente forgiata per difendere quel piccolo sogno caduto dai miei rami.

Giorno dopo giorno, fiore, filo d’erba, nuvola, cielo e di nuovo il suo volo, il suo canto.
Tornava la primavera.
In questo andare ho scorto fumi di camini, sempre troppo lontani e usci sempre chiusi, tranne il tuo amica mia.

Insieme abbiamo cantato le nostre speranze e se quella capinera la senti cantare ora, è perché sei riuscita a dare linfa a questa lama tagliente.
Hai trasformato il metallo in un campo di girasoli, un campo dove vedrai volare anche il tuo angelo.
Che grande alchimia è l’amicizia

LAURA RUSSO

Giro il capo per non vedere,
velocemente passo oltre.
Che il mio corpo resti immune
e i miei occhi ciechi al tuo dolore.
Proteggo il mio cuore dal tuo soffrire.
Tu angelo in terra, che porti il mondo
sulle gracili spalle, salvati!
Allevia il tuo tormento, donati nuova vita,
che sia lieve come soffice nuvola.
Cancella le ombre dal tuo cammino,
ergi nuovi pilastri, innalzati al cielo,
che il sole diventi la tua luce,
librati in eterei spazi.
riempi il tuo cuore e sii felice,
che io possa godere senza pesi
della tua vista.

Immagine tratta da Pixabay

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