Puglia. Emiliano richiude le scuole: ‘bisogna prima vaccinare i docenti, poi si riapre’

di Annalisa Pannarale

Ho atteso di leggere l’ordinanza, appesa a un lembo di speranza residua nella serietà del governare. Lunedì 22 febbraio Michele Emiliano richiude le scuole in Puglia. Tutte, indistintamente. Che piglio risoluto, accidenti, che grande capacità decisionale! Dopo aver trasformato la scuola in un servizio a richiesta, lasciando che fossero le famiglie a decidere arbitrariamente se e quando mandare i figli in presenza, stanotte Emiliano ha realizzato di dover chiudere tutto.

Bisogna vaccinare subito il personale scolastico, dice, soltanto dopo si potrà riaprire. Quando? Ad aprile, a maggio, a calendario scolastico terminato? Dov’è il piano vaccinale? Quali sono i tempi, qual è la tabella di marcia provincia per provincia? Quali sono i dati pubblici sulla recrudescenza dei contagi nelle scuole legati alla variante inglese, che avrebbero indotto una tale irreversibile decisione?

Quali sono le ragioni documentate e scientifiche che, ancora una volta, dopo due settimane appena di scuola in presenza, legittimano questo scippo senza senso nei confronti dei bambini e dei ragazzi pugliesi? E siccome a chiudere saranno tutte le scuole, e le scelte politiche non sono mai neutre, chi si occuperà dei bimbi e della “didattica digitale” nelle famiglie monogenitoriali, e chi dovrà rinunciare al lavoro e a qualunque condizione di autonomia laddove a lavorare, precari e sottopagati, sono in due? Perché lo so che indigna tantissimo che si possa intendere la scuola come un parcheggio – che scandalo, che idea oltraggiosa – ma come pensiamo che si possa lavorare, e trarne sostentamento, con bambini a casa, scuole chiuse, senza l’ausilio dei nonni, e senza la possibilità economica di pagare un/una babysitter?

La disoccupazione femminile, la dipendenza economica dal maschio violento, il lavoro di cura non retribuito, l’abbandono scolastico, l’aumento vertiginoso delle disuguaglianze educative, l’incremento tra i giovani della depressione e dei suicidi, il disagio emotivo e psicologico dei bambini, sono tutti indicatori e ambiti gettonatissimi per post sui social, articoli di giornale, talk show televisivi. Mai però che questa dura vera materialità della vita venga contemplata nelle scelte immediate e concrete dei governi. A cominciare dal governo della regione Puglia, che della scuola e del futuro dei ragazzi di oggi e di domani ha fatto cartastraccia, con azioni fallimentari e ordinanze pressapochiste.

Suvvia, dice Emiliano, per vaccinare tutti si può restare a casa e fare un po’ di didattica a distanza. Suvvia, chi fa una tale spocchiosa incurante incompetente dichiarazione, dopo un anno di scuola sospesa dentro piattaforme online o dispositivi assenti, non può davvero essere il presidente della Regione.

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