In “Quello che lo specchio non riflette”, la scrittura sociale riesce a scardinare il silenzio e la paura di parlare di un argomento. La sociologa Maria Ronca con questo saggio tra prosa e poesia fa una denuncia corale, una testimonianza viva di cosa è la violenza, quali meccanismi innesca. Tratta la violenza fisica e psicologica, quella diretta e indiretta. Nelle cronache vediamo l’atto finale, ma dietro ogni storia si nascondono giustificazioni sociali, modelli sbagliati da cui bisogna prendere le distanze. Per cambiare veramente bisogna incidere sulla cultura. Sensibilizzare all’uscita, tante volte, le persone non si percepiscono nemmeno, come vittime e si rischia ancora di scivolare nell’isolamento. La manipolazione può diventare totale.
Dire basta è un percorso lungo e doloroso.
Nelle dodici testimonianze il messaggio è chiaro la prima cosa è avere amore per se stesse. Per amore non ci si può annullare, morire dentro, accettare tutto “L’amore non grida/l’amore non si baratta/ l’amore non tormenta/ non è possesso/ l’amore fa a pugni con il destino pur di non cagionar dolore e lacrime.
La violenza diventa abitudine, consuetudine.
Denunciare gli abusi è aiutare uomo e donna a vivere relazioni sane e rispettose.
Una lettura per le donne, ma suggerita anche agli uomini che leggendolo possono comprendere meglio se stessi ed evitare errori che degenerano in violenza ingiustificata ed ingiustificabile.
Per chi ha voglia di interrogarsi e di guardarsi dentro per assicurare un oltre..
Immagine tratta dal web
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