Strada antica e vecchi giochi

DI FRANCO FRONZOLI

Era una strada antica, muri in pietra, portoni in legno massiccio, niente cellule di controllo, niente dispositivi moderni: tutto splendidamente antico.

Anche i colori ed i profumi erano antichi come la strada, sempre pedonale, che usavamo per per i giochi più strani.

Battimuro, la lippa, rubabandiera, palla a muro, volo dell’aquilone, le cinque pietre, le figurine panini, i quattro cantoni.

Chi ricorda la lippa, ha la mia età, che per discrezione,evito di dire: diciamo che sono giovane dentro.

Comunque siamo negli … anta + anta = anta.

Torniamo alla “ lippa “ , credo fosse il mio gioco preferito, che i giovani odierni dovrebbero imparare e giocare almeno una volta.

Basta un fusello con due estremità appuntite ( la lippa ), un bastone: si percuote la lippa in una delle due estremità in modo da farla balzare in aria, poi, sempre con il bastone, bisognava colpire la lippa al volo.

Per avere il titolo di lippatore ( termine che ho inventato in questo momento ) bisognava che il lancio giungesse il più lontano possibile,  ed avesse percorso una distanza superiore alle lippe degli altri giocatori.

Nessuno può nemmeno immaginare cosa significasse vincere alla lippa: una gioia immensa, meglio ( esagero ) di una vittoria nei 100 metri piani alle Olimpiadi.

Ma anche allora si giocava alle Olimpiadi, il gioco consisteva nello sciogliere 5 giochi, e chi ne vinceva 3 aveva vinto le Olimpiadi.

C’era tra i giochi: lancio del peso ( un sasso a forma rotonda di almeno tra chili ) , corsa con i sacchi, corsa con l’uovo ( si teneva un uovo poggiato su un cucchiaio con la bocca, si correva per una data distanza e vinceva chi arrivava primo senza fare cadere l’uovo ).

Quando camminavamo lungo il fiume, si sceglieva un sasso che fosse più piatto possibile e vinceva chi gli faceva fare più salti nell’acqua.

Era un’epoca in cui il divertimento era artigianale, fatto di testa ma anche di  gambe e di mani.

A volte anche di ginocchia, soprattutto quando si sbucciavano e quelle ferite diventavano veri e propri trofei di cui andare fieri …