Telemaco Signorini, Marina di Viareggio

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Telemaco Signorini frequenta assiduamente la città di Viareggio, cui rimane legato da un profondo sentimento che non manca di esternare in alcune delle sue opere più note; tra vicoli e scorci, fino alla celeberrima marina, immagine assurta praticamente ad icona.

Viareggio. Un posto molto particolare, spesso eletto dagli artisti a rifugio e fonte di ispirazione; più conosciuta dal grande pubblico in relazione a eventi e manifestazioni altisonanti, in realtà molto più introspettiva ed in grado di toccare quelle corde creative che solo determinati luoghi, definiti ‘dell’anima’, riescono a fare.

Si dice sia la presenza delle Alpi Apuane, come sottolineato da Gabriele Levantini per Welcome Lucca, unita alle spiagge chiare e alle tinte intense del mare, tale da creare una scenografia più unica che rara: quei contesti che con conquistano sia Lorenzo Viani che Louis Édouard Fournier, oltre naturalmente a Vincenzo Cabianca e Plinio Nomellini, ma vedranno in Telemaco Signorini un amore differente.

Signorini rientra letteralmente tra i primi artisti raffiguranti la cittadina, ed è di appena qualche tempo fa, la scoperta relativa al dipinto Vita di paese, per anni rimasto non identificato, oggi finalmente attribuito ad un preciso luogo della città toscana, scoperto dal consigliere comunale Davide Zappelli e riportato dal giornalista Corrado Benzio in un articolo sul quotidiano Il Tirreno.

Per anni la rappresentazione aveva sollevato dubbi, complici alcuni cambiamenti non indifferenti, a tratti difficilmente riconoscibili e non immuni da recenti stravolgimenti edilizi, mentre oggi, grazie ad acume e tenacia di chi detti luoghi ha saputo osservarli con opportuna attenzione, se ne può finalmente riscontrare l’autenticità, con tanto di toponomastica di conferma.

L’artista, del resto, ha frequentato a lungo Viareggio, tanto che tra le sue opere più pubblicate ritroviamo anche quella riportata, Marina di Viareggio.

Un’opera, nel 2018, salita agli onori della cronaca al di là della propria importanza artistica, in quanto scelta dall’attrice Stefania Sandrelli come copertina del libro dell’amato fratello Sergio – compositore, scomparso nel 2013 – e pubblicato postumo, ma, come puntualizzato dalla sorella, non un’opera commemorativa: il semplice, generoso omaggio ad un uomo che ha amato la musica senza tempo né confini, e che ha scelto di non divulgarla, tanto che la sua opera, nelle parole del maestro Alessandro Solbiati, può essere considerata alla stregua di un prezioso messaggio nella bottiglia…

Telemaco Signorini 1835 – 1901
Marina di Viareggio (1860)
Olio su tela (misure sconosciute)
Piacenza – Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi

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