Non bisogna cadere nell’ assuefazione all’ immobilità, all’ arrendevolezza, dopo aver vissuto due anni di pandemia, e non abbiamo ancora del tutto risolto, ora si aggiunge la guerra in Ucraina.
Sarebbe tragico, non pensare che da queste tragedie non si esce ed alla convinzione che ne verranno altre.
Anche le medicine fanno male se ci si assuefà, se non si impara a togliere i banchi di nebbia dalla nostra mente.
Potrebbe accadere, come paradosso, che noi togliamo la sicura da una bomba a mano aspettando che esploda.
Usciremo da questa situazione, ne sono certo, anche se non so quando, non posso prevedere scadenze, ma ne usciremo.
Bisogna essere preparati a ‘ rivivere “ come prima, a mettere alle spalle le negatività, per tornare al sorriso, quello che da molto manca sui nostri volti.
Abituiamoci ad ascoltare buona musica, a leggere belle poesie, a riguardare albe e tramonti. Torniamo ad abbracciare la bellezza, le piccole cose che hanno il potere di farci stare bene.
Prepariamoci al
meglio!
È un messaggio di speranza ed un augurio a tutti noi: per chi non si dà per vinto, per chi riesce ad essere solidale ed empatico, per chi non si è arreso all’egoismo, per quanti ancora hanno un cuore e non solo un muscolo che batte nel petto…
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