Chi si rifugia nel passato, non ha buoni rapporti con il presente, è come fuggire da problematiche esistenziali attuali e cercare ristoro in quello che di buono ritiene di trovare nel passato.
I momenti migliori del passato vanno visitati o rivisitati senza mai farsi irretire da quei ricordi, da quelle passioni, da quegli eventi.
Non si lotta nel passato e nemmeno si può vivere, perché quel tempo è oramai trascorso con tutto ciò che di buono o viceversa è stato fatto.
È oggi che bisogna lottare superare gli ostacoli, cogliere i momenti migliori come fossero margherite nei prati.
È oggi che si deve fare in modo di preparare il domani senza cadere nell’inerzia, nell’ arrendevolezza ; abbiamo un obbligo morale e sociale da vivere oggi.
Le responsabilità di oggi non possono essere delegate al passato, perché il passato è come una serie di fotografie da guardare ogni tanto, per gustarne i ricordi.
Del passato bisogna cogliere le cose più buone e portarle nel presente, così come quelle meno buone, non bisogna ripeterle oggi.
Dobbiamo cercare di andare avanti senza fermarci a guardare chi ci sta dietro, avere la forza di rivoluzionare quelle distorte convenzioni che non hanno fatto altro che portare negatività.
Dobbiamo oggi in metafora, concimare bene il terreno per far crescere grano e non zizzania, perché quel grano verrà raccolto anche dai nostri figli.
Troppe cose oggi non sono coerenti con la logica, con l’ onestà, con l’altruismo: bisogna fare di tutto per dare una svolta anche a costo di bruciarsi le mani.
Immagine tratta dal web
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