Un “cane” per amico

DI PINA COLITTA

Mi permetto di spendere ancora qualche riflessione, sugli amici a quattro zampe, sul cane soprattutto perchè oggi io, che sono tra quelli che si dirigono verso l’età dei “diversamente giovani”, comincio a comprendere quali sono le cose di cui si ha più bisogno.

Quando sopraggiunge la cosiddetta terza età e quando non si ha la compagnia di una persona cara o di un amico, quale compagnia migliore ci potrebbe essere! Nell’era della “vita frenetica” spesso non ci si dà il permesso di trascorrere molto tempo con figli e nipoti. La compagnia di un cane, in questi casi, può aiutare a colmare questo vuoto.

La vivacità dei cuccioli, la fedeltà, l’affetto che i nostri amici a quattro zampe trasmettono può essere un vero toccasana. Insomma, i cani possono riempire le giornate di un pensionato, non più stracolme di impegni e di interessi, donando amore incondizionato e senza chiedere mai nulla in cambio.

Ma quali sono i molteplici benefici legati alla convivenza con un amico a quattro zampe? Sicuramente il più importante ma, allo stesso tempo, anche il più impegnativo, è rappresentato dall’attenzione che la presenza di un cane richiede.

Accoglierlo nella propria casa, infatti, significa occuparsi di tutte le sue necessità, non solo quelle che riguardano l’alimentazione e l’igiene, ma anche quelle più ludiche che comprendono passeggiate e giochi.

La sua presenza ci “obbliga” a rendere molto più attiva la nostra giornata attraverso le uscite giornaliere che diventano un piacere per entrambi e ci consentono di tenere sempre allenati mente e corpo. Grazie al nostro cane costruiremo, quindi, una routine decisamente positiva ed estremamente salutare.

Avere un cane al proprio fianco è inoltre sicuramente di grande aiuto per chi vive da solo. La solitudine, oltre a non aiutare il buonumore, può portare anche ad ansia e depressione, condizioni sicuramente moltiplicatesi nel trascorso periodo di “chiusura” per il Covid specialmente per quelle persone costrette a passare buona parte delle loro giornate senza compagnia.

Ecco, quindi, che anche in questo contesto, la presenza di un amico a quattro zampe può rappresentare la “medicina” più adatta per vivere il presente con maggior serenità.

Quando si decide di accogliere un cane in casa si deve però tener conto di diversi fattori. La cosa più difficile è sicuramente quella riguardante quale cane scegliere. Partiamo dal presupposto che i più indicati sono i cani adulti, in quanto i cuccioli richiedono uno sforzo maggiore per poterne gestire l’esuberanza data dalla giovane età.

Ma non solo, anche le razze possono fare la differenza. Oggi nel mondo ne esistono oltre 400, ognuna con le proprie caratteristiche. Nella scelta, quindi, dovremo tener conto dell’indole e della situazione nella quale il cane dovrà vivere, come per esempio il fatto di poter disporre o meno di un giardino.

Vivere insieme a un cane è sempre una grande ricchezza e consente di portare nelle nostre case un pizzico di gioia e felicità in più. Fare una scelta consapevole, inoltre, può portare a un miglioramento non solo della nostra vita ma anche di quella del nostro nuovo “amico”.

<< Sai cosa è un cane? Domanda di Betta dopo aver guardato il mio cane di peluche, posizionato comodamente sul divano.

Senza aspettare una risposta mi esorta a non cercare una definizione convincente e originale, oppure da dizionario.

Un cane, le rispondo con convinzione, è un’invenzione dell’uomo! Si proprio così!

Una creazione scaltra e visibilmente in movimento per ricordargli i suoi limiti e, soprattutto, le sue manchevolezze.

Vedere un cane, ma soprattutto avere un cane, vuol dire avere chiara l’idea di personificazione della tolleranza e della pazienza.

Se ci penso, un cane non ha la possibilità di scegliere il suo padrone né tanto meno di scegliere il luogo in cui vivere. Mi si potrebbe obiettare: neanche un uomo ha facoltà scegliere, almeno dove e con quali genitori nascere!

E’ vero ma qualcosa cambia.

Penso ai cani che accompagnano i barboni, sono lì, pazienti in ogni luogo con atteggiamenti di riconoscenza verso chi gli dà cibo e assistenza.

Insomma, come non si può apprezzare questa pazienza di vivere per strada fedele al proprio padrone; questa pazienza a scodinzolare a un padrone calmo oppure dormiente, o ancora isterico, magari professionale, o anche sportivo e, perché no, al depresso, all’ubriaco, al drogato.

Lui, qualunque sia il suo prossimo, se è il suo padrone, si accuccia, da la zampa, salta, abbaia, a volte come un fenomeno da baraccone e con lo sguardo di chi comprende e sa… Esegue pazientemente e rispetta le esigenze di chi gli da un po’ di attenzione.

Ci sono, è ovvio, cani e cani, e sono da addestrare, a volte, solo perché prima o poi “si rompono ad eseguire”.

Con un tono convincente e da melodramma, chiedo alla mia interlocutrice “Hai mai parlato ad una cane?” Hai mai provato la struggente sensazione di essere ascoltata solo da lui?

Hai mai provato la sensazione che lui, lì, mentre ti accoglie festoso ha percepito il Tuo umore e le tue emozioni?

Betta lo sa … perché a lei tante volte raccontato!

Non sono un’esperta di cani ma quando sono nata, i miei ne avevano uno in casa; sono cresciuta con lui, anzi lei, e ho imparato così ad amare gli animali e sono convinta che se, oggi, godo di una certa sensibilità lo devo a lui, l’amico cane.

Penso che chiunque abbia avuto l’esperienza di creare un rapporto affettivo con un cane, non immagina una vita senza averne uno! Non sono poche le situazioni, alcune delle quali note, in cui la loro fedeltà e dedizione all’uomo, non abbiano dato dimostrazione della carica affettiva ricevuta.

Se accompagnano cechi, disabili, e partecipano a operazioni di ricerca di scomparsi e di salvataggio, un motivo ci dovrà pur essere.

Oggi, molto più spesso, la sua presenza in casa, infatti, viene suggerita come supporto per spostare l’attenzione ad altro al di fuori di sé stesso e del proprio malore, soprattutto a chi soffre di depressione, a chi è rimasto solo con una vedovanza prematura, a chi è anziano e trascorre le giornate in solitudine, tramontati i giorni di impegno sociale.

Dire “ho scelto un cane per amico” non è fuori luogo se si mette in conto quanto in termini di affetto, di tolleranza e di sopportazione, questo animale ci può dare.

Un cane può trasmettere tanto, ricordandoci che tanta attenzione, pensate un po’, ci viene offerta da chi non è in grado di “ragionare” e “avere buon senso” !>>

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