“Viterbium- ti ascolto”

DI REDAZIONE

“Le piccole cose fanno la differenza. Tutti sono ben preparati nelle grandi cose, ma soltanto i vincenti perfezionano le piccole cose.”
Questa frase di Bear Bryant è davvero molto appropriata per questo piccolo, intenso, libro.
“Viterbium – ti ascolto” di Chiara Guidarini e Catia Santoni, Linee Infinite edizioni, si compone di appena 120 pagine, circa 110 di narrazione pura.

Un buon libro per chi si approccia alla letteratura, o per chi non ama i romanzi troppo corposi: Viterbium è un romanzo veloce che non si perde in troppe chiacchiere; l’azione si sussegue pagina dopo pagina, tra passato e presente grazie all’ausilio di ricordi e di show don’t tell, ossia la sottile arte di scrivere senza narrare troppo, lasciando al lettore la possibilità di comprendere ogni sfumatura di Viterbo e della sua storia.

Un libro che non lascia adito a dubbi sull’interpretazione e che apre molti spunti di dibattito: il ruolo delle donne nel medioevo, la magia, le erbe, i guaritori, i templari, le crociate, il conclave, i papi, le costruzioni, la natura e persino le antiche mura di Ferentium, quindi tutta la sua storia. Leggendo Viterbium si ha l’impressione non solo di conoscere Selesia, il cui nome riporta anch’esso una serie di assonanze, ma di entrare in un altro luogo, in un altro tempo, e di avere in mano la chiave per leggere il presente: cosa sono le rovine di Ferento, che oggi sono visitabili e aperte al pubblico? Cos’è il Bullicame? Perché il leone? Cos’è il Palazzo Papale e cos’è un Conclave? Chi sono i Papi e… il primo conclave.

Vediamo la trama.
Siamo nel 1271, il conclave prosegue da mesi ed è ben lungi dal finire. Una donna, Selesia, bandita perché ritenuta strega, è costretta a rientrare a Viterbium assieme a Loysio, il figlio di nove anni. Interessante è il rapporto madre-figlio e la questione che Loysio a un certo punto avverta la mancanza del padre, cosa che lo costringerà a prendere una serie di decisioni.

Quando rientra, Selesia ha due crucci: Nicodemo Bisenzi ed Eudorico da Ferentium, entrambi poco raccomandabili e con un grosso conto in sospeso con lei. Anche qui, gli intrighi si susseguono ed è interessante notare il gioco delle parti e di come i personaggi si muovano talvolta spiazzando il lettore.

A Viterbium, Selesia ha tutta una serie di timori, che però non la dissuaderanno dall’aiutare gli altri tramite le sue arti e, al contempo, ricostruire la sua storia, riprendere in mano la sua vita accettando il passato e accogliendo, forse, il futuro.
Le ricostruzioni storiche lasciano al lettore la possibilità di documentarsi in modo appropriato, senza perdersi in nozioni prive di valore narrativo.

Ambientazioni credibili e ben ricostruite fanno da sfondo al romanzo dove si evincono cose fondamentali e particolari: dagli odori, non sempre accennati nei romanzi, alle fontane, che da sempre animano Viterbo, nonché a piccoli flash della grande storia che si sposano alla perfezione con quelli della narrazione.

Se volete un libro corposo, di tante pagine, Viterbium non fa per voi.
Ma se volete un libro che lasci qualcosa, che parli di molto con poche, intense, battute… beh l’avete trovato.

• Editore ‏ : ‎ Linee Infinite (28 agosto 2021)
• Lingua ‏ : ‎ Italiano
• Copertina flessibile ‏ : ‎ 122 pagine

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