23 maggio 1992. Ricordando Giovanni Falcone

di Michele Piras

La Mafia distrugge i sogni dei ragazzi e delle ragazze, soffoca l’economia e le migliori idee, inquina il territorio, impoverisce la società, le città, i Paesi, contamina d’immondizia le coscienze.
Nel 1992 eravamo abbastanza giovani per capirlo, forse non abbastanza vecchi d’esperienza per
comprendere che tutto stava davvero cambiando.
Definitivamente.
Oggi lo siamo, anche per sapere che è sempre “una montagna di merda”, che bisogna sradicarla con la giustizia sociale, con la lotta politica e culturale, con la repressione e l’educazione alla legalità.
Siamo abbastanza vecchi per ricordare chi è caduto combattendola, per rendere ancora onore a Giovanni, Paolo, Peppino, Giuseppe, Pio e tutti gli altri.
Pera raccontarlo ai nostri figli, per continuare a combattere.
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