27 Settembre, si celebra la giornata del migrante

DI ANNA LISA MINUTILLO

 

Si celebra oggi, la 106esima giornata del migrante e del rifugiato.
Un’occasione in cui si mostra la preoccupazione per tutte le persone che sono in movimento, vulnerabili ed in forte difficoltà.
Costrette a fronteggiarsi con sfide difficili, e in molti casi non superate.

Da qui occorre creare una consapevolezza differente rivolta al tema dell’immigrazione. Inizialmente questa giornata riguardava in modo particolare i migranti italiani, cosa che con il trascorrere del tempo abbiamo dimenticato.

È solo non perdendo la memoria storica che si potrà combattere la stupidità e la cattiveria, che, troppo spesso, riserviamo a chi si viene a trovare nelle stesse condizioni in cui, non molto tempo fa, ci trovavamo anche noi.

L’accoglienza, la protezione, e l’integrazione, sono infatti i temi di questa giornata, che quest’anno è dedicata agli «sfollati interni», proprio per ribadire l’importanza dell’accoglienza.

Una giornata che vuole sensibilizzare e porre l’accento sull’importanza di un cambio di mentalità, al fine di non continuare a vedere i migranti come un problema ma come una risorsa.

Nel concetto di migrante, se ci soffermiamo per un attimo a pensare, possiamo ritrovare anche i nostri nonni nonché i nostri figli, spesso costretti ad abbandonare il nostro paese, per recarsi all’estero e trovare riconoscimenti professionali che dove risiedono gli vengono negati.

Per l’occasione, Papa Francesco ha diffuso il messaggio«come Gesù, costretti a fuggire».
Poche righe che racchiudono una innegabile verità, una verità che resta indipendente dalla fede, con la quale siamo chiamati a fare i conti ogni giorno.

Si stima infatti, che nel mondo, gli sfollati interni siano oltre 50 milioni di persone, una cifra enorme che racchiude, storie, e situazioni personali differenti ma al tempo stesso simili.
Ogni persona dovrebbe avere infatti gli stessi diritti, e doveri, ma questo concetto viene di sovente schiacciato dalle politiche internazionali.

La Giornata dei Migranti è stata istituita in Italia nel 1914 in Italia, sotto il Pontificato di Pio X, e dietro sollecitazione anche di vescovi come Scalabrini e Bonomelli, allo scoppio della Prima guerra mondiale e di fronte al dramma di tanti profughi e rifugiati, soprattutto italiani che, emigranti «gittati» («gettati» come diceva Mons. Bonomelli) all’estero, perdevano ogni cosa ed erano costretti a rientrare in Italia.

Italiani che venivano accolti all estero dagli stessi infondati pregiudizi che oggi noi riserviamo agli immigrati che giungono nel nostro paese.
Una giornata che arriva dopo il difficile lockdown che coinvolge il mondo, che ci ha mostrato quanto abbiamo bisogno dell’apporto di tutti per dare stabilità economica ai nostri paesi.

Isolati dal resto del mondo valiamo poco e se invece di inveire, rifletessimo su questi concetti, sicuramente le cose andrebbero meglio.
Non fa piacere a noi, quando recandoci in altre nazioni dobbiamo fronteggiarci con le difficoltà di trovare un alloggio, di crearci amicizie valide, di fare nostre abitudini di vita differenti.

Eppure, nel peggiore dei casi, viaggiamo in aereo, veniamo aiutati economicamente dalle famiglie di appartenenza.
Immaginiamo per un solo istante, cosa voglia dire intraprendere viaggi su quei barconi della speranza che raramente giungono a destinazione incolumi e con tutte le persone vive a bordo.

Immaginiamo cosa voglia dire attraversare il deserto, sotto un caldo che diventa insopportabile, sfiniti, con poco cibo e poca acqua al seguito.
Molti, troppi, non ce la fanno e restano lì, distesi sulla sabbia arida, dimenticati da tutti, insieme ai loro sogni spezzati come le loro vite.

Cerchiamo davvero di essere migliori, di non vedere differenze quando anche noi abbiamo le stesse esigenze di chi, con qualche straccio, si avventura per le strade del mondo per darsi un’opportunità.

Lasciamo che a migrare siano i cattivi pensieri per lasciare il posto a chi, più sfortunato di noi, continua a sperare nella nostra accoglienza, la stessa che pretendiamo ci venga riservata, quando a intraprendere lo stesso viaggio in modo più comodo ci siamo noi.

Anna Lisa Minutillo
Latest posts by Anna Lisa Minutillo (see all)

Pubblicato da Anna Lisa Minutillo

Blogger da oltre nove anni. Appassionata di scrittura e fotografia. Ama trattare temi in cui mette al centro le tematiche sociali con uno sguardo maggiore verso l'universo femminile. Ha studiato psicologia ed ancora la studia, in quanto la ritiene un lungo viaggio che non ha fine.