A ruota libera

DI RICCARDO ANCILLOTTI

 

Ho fatto un po’ di tutto, senza mai lavorare,
o ho lavorato troppo, senza saperlo fare?

E’ una domanda questa, che sento pertinente,
un po’ come il sapere che non v’importa niente.

Se, oggi il risultato mi lascia assai allibito,
non han capito gli altri, o io non ho capito?

C’è un’aria interessata, ma non saprei da quando,
non capisco il motivo, per cui ve la rimando!

Provate un po’ a cambiarla , con l’interessamento,
che almeno dà l’idea di un certo movimento.

A me non interessa chi sta sotto e chi sopra,
ma gradirei dal partner che almeno un po’ si scopra.

E il muoversi un tantino, non gli può fare male,
tenendo conto appunto, che si può anche fermare.

Ci manca un po’ di tutto e abbiamo un po’ di niente
Ma voi ci fate adesso, o è un fatto ricorrente?

Ragazzi siamo almeno vent’anni di ritardo,
sia per i complimenti che darsi del bastardo!

Chi vuole il monopattino, la macchina truccata,
chi batte cassa il giorno e chi lo fa in serata.

Chi scioglie le riserve, legando i contenuti,
a scelte basilari e politiche di aiuti.

Poi mastica programmi, senza sputare il rospo,
e fa le riflessioni soltanto a ferragosto.

Io sogno ad occhi aperti, perché la notte dormo,
così sono sicuro che non casco dal sonno.

E cerco di evitare teoremi più gagliardi,
che fanno dire subito, ma va a letto che è tardi!

Ma sento che la valvola di sfiato si è otturata,
o si ripara subito, oppure va buttata.

Qui al posto di un bilancio, ci vuole un inventario,
buttare il riciclato e riciclare il vario.

Di quello che noi diamo, ci vuole almeno il doppio,
sia per saltare in aria, che prevenir lo scoppio !

Immagine tratta dal web

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