Al circolo, storia di una grande amicizia

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Nel locale si respirava un’aria piuttosto pesante. Nonostante non vi si fumasse più da tempo, le pareti , come ogni oggetto che vi si trovava sembrava aver assorbito per sempre i fumi di quelle lontane sere.

Tania, le ricordava benissimo, quando da piccola ci andava con la madre. Quelle lunghe ore in mezzo agli adulti, che vi si radunavano a discutere di cose che le apparivano lontane.
Per lei comunque non erano ore noiose. Mentre gli adulti parlavano Tania si appartava a giocare con Francesca, la bambina del ‘dispensiere’ , che ci era praticamente cresciuta in quell’ambiente e perciò era sempre piena di inventiva su come trovare il modo di divertirsi, in un luogo che era fatto a misura delle persone grandi.

Esatto; il ‘Circolo Popolare’ , era frequentato quasi esclusivamente da ‘maschi adulti’. Annalisa, sembrava una ‘mosca bianca’ , ma proprio per questa sua caratteristica , finivano quasi sempre per ascoltarla ed approvarla nelle iniziative che proponeva.
Non altrettanto si poteva, però, dire che trovasse il massimo della collaborazione nella realizzazione!. In genere doveva ricorrere più alle ‘compagne’ che ai ‘compagni’ . Che poi erano coloro, che la sera non partecipavano alle riunioni, perchè erano i loro uomini a farlo, ma che poi uscivano allo scoperto al momento ‘di fare’.

Tania, all’epoca non poteva capire a cosa realmente mirassero quella sorta di ‘rituali’, fatti di dibattiti e discussioni che spesso sembravano non lasciare traccia. Ma una visione superficiale di adulto anche oggi sicuramente non arriverebbe a capirlo.
Per avere una visione realistica di quello che è stato, è, ha realizzato e realizza lo spirito popolare, occorre prima capire cosa lo anima.

E ciò che lo anima; ieri, oggi e sempre, sono “gli ideali”!
Chi non ne ha, fa un’inutile ‘ginnastica mentale’ , perchè comunque vive in tutt’altra dimensione.
Ecco! Era proprio quello il primo timore che avvolse Tania, pochi secondi dopo il suo ingresso nel Circolo!: ‘di essere forse uscita, per non più rientrarvi, in quella ‘dimensione’? Di essere finita come gran parte delle persone nella ‘marea indistinta’ dell’efficentismo impersonale? Delle ‘sensibilità a comando’ , dell’arrivismo a tutti i costi, della soddisfatta confusione tra il ‘virtuale e la realtà?
Un dubbio! Solo un dubbio.

Dettato certo da un primo approccio con un ambiente che le appariva sconosciuto nelle persone che lo frequentavano e per questo, in un certo senso ostile! Ma che riconosceva come ‘proprio’ in ogni ‘oggetto’ che lo componeva.
Il panorama ‘demografico’ era cambiato di poco; stragrande maggioranza di ‘maschi’ di ‘mezza età’, un pò di giovani ‘maschietti’ e due o tre donne sulla ‘trentina’ .

La voce amica del Galli Pietro, arrivò a toglierla dall’imbarazzo:
“Oohh..finalmente!…Stento a credere ai miei occhi! Sei venuta davvero !?”
“Certo !..”
“Quanti anni sono che non mettevi piede qui dentro?..una decina ?”
“Almeno…quindici !” rispose lei e Pietro, aiutandosi con un gesto delle braccia la informò:
“Hai visto come è cambiato tutto qui dentro ?..”
“Non direi..! Vi si respira lo stesso clima di un tempo! Con un vantaggio però !…Si respira meno fumo!” sostenne la ragazza.
“Eh si!.. A quel tempo fumavamo quasi tutti. Anche tua madre, ricordo!”
“Pietro, ascoltami…” Esordì lei, con la solita bramosia di arrivare rapidamente al motivo del loro incontro, “..Ho parlato con diversi colleghi e colleghe di lavoro, di mia madre. Tutti la ricordano con stima ed affetto! Al sindacato, mi sono informata su quel Claudio Morientes, ma non sono riuscita a sapere più di quanto mi hai detto tu.

Ho cercato ancora tra le sue amicizie; vicine e lontane nel tempo e dovrei a questo punto poter dire che su Annalisa Bersani, non c’è altro da sapere che già non sappia.
Ma per me non è cosi!
Io ho un disperato bisogno di sapere!…? Sapere la verità su mia madre !?”
I suoi occhi brillavano e vi si poteva leggere la testardaggine. La stessa di sua madre Annalisa.

Il Galli, che aveva sempre apprezzato questa caratteristica, ebbe la sensazione di ritrovare un’amica e da amico ci tenne a dire:
“Tania, se posso esserti utile, lo farò volentieri, ma devi essere sincera però !?”
“Sarà fatto!…” fece prontamente lei, “Tu sei l’unica persona con la quale ho deciso di confidarmi fino in fondo!
Mio padre è troppo coinvolto emotivamente… Non mi ascolta, come vorrei!
I miei migliori amici, temo che non mi prendano sul serio!
Ci sono cose che….sto vivendo in totale solitudine ed ho bisogno di …condividerle con qualcuno!…Una persona fidata!…?” confessò con partecipazione emotiva.
“Se posso…esserti utile!?..Volentieri” rispose Pietro, “…Farò il possibile per non deludere la tua fiducia!” aggiunse.
Tania, lo guardò negli occhi. Era sincero! Lei allora sorrise, quindi passandosi una mano nei capelli, disse:
“Temo che….mia madre si sia suicidata!”
Lui, allora prima la fece accomodare ad un tavolino , nell’angolo più isolato del locale:
“Non sarà che hai enfatizzato troppo, questo possibile ‘amante’ di Annalisa? “ provò a dire.

“L’ho pensato anch’io!…All’inizio è stato sicuramente così. Con il passare dei giorni però, mi sono resa conto che è come se…..la mia amnesia, sia stato un segnale per dirmi che…devo renderle ‘giustizia’ !…?” mormorò, “…C’è sicuramente un legame tra le due cose. Di questo sono certa!” aggiunse.
“Cosa te lo fa credere?”
“Tu…!”
Pietro, si perplesse:
“Io, in che senso?”
“Nel senso, che dopo mio padre, sei la persona che mia madre sentiva più vicina!…E se a te non ha mai raccontato di questa sua passione, vuol dire che era qualcosa di veramente grande!….Qualcosa dalla quale non….si ritorna indietro senza soffrirne, magari….a morte!?” spiegò lei.
Lui, allora le prese la mano sul tavolo. Fu come stringere contemporaneamente la mano di Annalisa e di una figlia, e prese a dire:
“Intanto, potrebbe non avermene parlato perchè negli ultimi cinque anni ci saremo incontrati si e no dieci volte.

Ci siamo sentiti anche svariate volte per telefono, ma non sono cose che si confidano in quelle occasioni.
Mi ha invece parlato diffusamente di quel Claudio. Questo si! Sembrava la cosa che la coinvolgesse maggiormente, negli ultimi tempi! Ma questo te l’ho già detto no !?
Tua madre se ha avuto un amante, ha vissuto la cosa sicuramente intensamente, ma conoscendola non avrebbe mai fatto una pazzia del genere!
Sicuramente, non per quel motivo!…” quindi decise di aggiungere un rimprovero, “..Se pensi questo di lei, non la stimi molto !”
“ Lo sò Pietro!…Ma è come un tarlo che mi porta a pensare al suo suicidio!?…”
esclamò Tania.

“Ragazza mia !..Io credo che tu abbia solo bisogno di sapere chi è quest’uomo! Perchè non ti convince l’idea che tuo padre non sappia il suo nome e , a dirti la verità, non convince nemmeno me !?
Quando l’avrai saputo, tutti i tuoi dubbi e fantasie si dissolveranno nel nulla! Lo sai perchè? Perchè scoprirai che è un uomo come tanti! Un uomo della strada! Uno come me o te! Uno del quale, magari, ti stupirai che lei possa essersi innamorata! Perchè non ti sembrerà avere niente di più, o di meglio, di milioni di altri.

Ma è l’amore, piccola mia! E’ l’amore che fa questi miracoli! E noi non possiamo esimerci da viverli! Sarebbe un crimine!” sostenne lui.
“Allora tu mi consigli di insistere con mio padre ?”
“No…!”, rispose Pietro. Poi fece un profondo sospiro e quindi disse:
“No. E’ inutile tediarlo. Probabilmente ha già sofferto abbastanza!…” poi acquisendo un tono più risoluto, sbrogliò, con : “..Tu sei sua figlia, ma io ero suo amico. Perciò!?…Lo troveremo insieme!” .

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