Nell’inferno dei muri che recintano l’Europa che doveva essere dei popoli e dei diritti umani, muoiono di freddo e di fame, aggrediti dalla polizia polacca, da idranti e lacrimogeni.
Nell’inferno dei muri e dei lacrimogeni “stiamo ignorando un gioco maledetto”, racconta dalla linea del fronte Alessandro Penso, fotoreporter.
Nell’inferno dei muri ci arrivano dal Kurdistan, dalla Libia, dallo Yemen, dalla Siria, dall’Afghanistan.
E pensate che giro hanno fatto, per incontrare l’Europa, l’inferno, i muri, gli idranti e la morte.
E chi pensa che non sia un problema nostro sbaglia.
Sbaglia tutto e sbaglia di grosso.
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