Ancora tamponi e vaccini. Quale augurio per l’anno che verrà?

di Elisa Fonnesu

Serata di meditazione da covid: sto pensando a tutti milioni i euro che questo virus si sta mangiando tra mascherine , tamponi e vaccini. Una marea di soldi che potevano essere utilizzati per migliorare le condizioni di vita della collettività, per migliorare le prestazioni sanitarie ad esempio, per migliorare la scuola , per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, per migliorare la viabilità, per aiutare le piccole aziende e per contribuire a migliorare la vita nei paesi del terzo mondo che sono sempre fuori da ogni riscatto sociale.

È un incubo, tra dosi che non basteranno mai per renderci sicuri,  davvero: non se ne può più.

E’ una lotta senza fine, nonostante la buona volontà dei governanti e dei cittadini che vogliono contribuire al controllo di un’epidemia che sembra vincere sempre.

Che anno del cavolo stiamo per concludere senza veder una luce che illumini l’uscita da un tunnel oscuro e imprevedibile.

Insegno in due classi seconde della scuola primaria e non sono ancora riuscita vedere  il viso dei miei alunni per una mattina intera e loro il mio.

Non so in che cosa sperare e augurare per l’anno che verrà: ancora tamponi? Ancora vaccini? Ancora mascherine e super-greenpass?

Quanta fragilità sta scoprendo l’uomo!

E quanto è piccolo di fronte agli eventi imprevedibili che la vita sa tirare fuori dal suo forziere pieno di incognite   che all’improvviso lo mettono di fronte a nuove sfide.

Fiducia nel domani?

Non so che rispondere.

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