Auschwitz: settantasei anni fa la fine di un incubo . Ma senza memoria ciò che è stato può sempre tornare

di Michele Piras

Settantasei anni fa l’Armata Rossa entrò nel campo di concentramento di Auschwitz, disvelando al Mondo intero quello che fu il più sistematico, scientifico, spietato, progetto di sterminio mai generato dalla follia della mente umana.
A settantasei anni di distanza c’è ancora chi nega, minimizza ed evoca simboli, slogan e teorie del nazionalsocialismo.
A settantasei anni di distanza c’è chi pensa che ciò che è stato non potrà più essere.
Ma ci siamo anche tutti noi, che sappiamo solo una cosa: che senza memoria e senza coscienza ciò che è stato può sempre tornare.
Noi che continuiamo, testardamente a batterci per la democrazia, la libertà, la verità e la giustizia.
Per tutti i popoli oppressi del Mondo, ovunque essi si trovino, chiunque siano i loro oppressori.
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