‘Beauty sick’: l’ossessione ad apparire perfette è una malattia

di Maria Parente

L’aspirazione principale di tutte le donne moderne, senza limiti di età e di provenienza, è apparire belle ed in perfetta forma ad ogni costo: chirurgia plastica, medicina estetica, centri benessere…una prassi consolidata e quasi di routine per più della metà delle donne italiane. Prerogativa fondamentale è l’insicurezza di ognuna calcata dalle foto di influencer e showgirl ,sempre impeccabili sui social, che indubbiamente minano quelle poche certezze a cui ogni donna si appella per apparire sicura di se. Non sempre però il post-chirurgia rispecchia le aspettative delle donne ed in gran parte dei casi i risultati sono poi irreversibili. Presagio a cui si può scampare qualora ci si affida a chirurghi esperti che operano con senno e seguendo ogni logica razionale per migliorare il volto o corpo di una donna piuttosto che deturparlo. Dunque oggi è proprio impossibile accettare un “difetto” che marchia la nostra immagine, donne ma anche uomini, sempre più in voga e aspiranti velini, non perdono occasione per ricorrere al ritocchino “miracoloso”.

Beauty sick“, ovvero malata di bellezza, è l’espressione che racchiude il discorso ossessivo sul proprio aspetto: la colpa di questa malattia sta nella cultura che si concentra più sul nostro look che su ciò che siamo. Ovviamente questo condizionamento sociale non attecchisce in chiunque, le donne più vulnerabili sono quelle che hanno un substrato psicologico ed emotivo molto fragile, con forti basi di insicurezza e sentono un bisogno incessante di avere una conferma sempre positiva dall’esterno.

Partiamo dal fatto che il desiderio di voler apparire piacevoli e in salute è legittimo e quindi non va stigmatizzato, personalmente ammetto e condivido la correzione del “difetto” qualora eccessivo e impedisce di stare bene con se stessi ma condanno le esagerazioni che talvolta danno vita a vere e proprie storpiature di espressioni e proporzioni fisiche. Ciò che manca in qualche specialista del settore estetico è il coraggio di parlare con onestà alla paziente, pur magari consapevole di una perdita economica, un’occasione mancata per realizzare un lavoro decente e scrupoloso. D’altro canto l’ossessione per la bellezza e perfezione assoluta andrebbe valutata in sede opportune, come uno psicologo, per comprendere effettivamente cosa induce un soggetto al desiderio irrefrenabile di modificare l’aspetto senza che poi magari ce ne sia la reale necessità.

da skupmagazine.it

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità