Dammi la mano pallida Luna, tessi la ragnatela di luce e nascondi l’ombra del lupo che fiuta l’orma.
Da tanto non guardo sparsi diamanti versati nella notte.
Aiutami a correre oltre le prigioni intrecciate da sporche dita di fumo.
Guida i miei passi in quella danza sulla scogliera dove ho smarrito l’essenza del fuoco.
Sciogli dall’incantesimo i miei capelli, non è l’argento, ma il rosso a possederli…
Pallida Luna, creatura dai mille volti, ti offro in sacrificio spezzati vetri caduti dagli occhi e bianche cicatrici ricucite con dolore.
Rivoglio il Sole!
Tendi l’arco del tuo passaggio e abbandonami al giorno…
..non temo il calore..
berrò alla fonte il filtro prezioso e, per non bruciare, vestiro’ di grezza tela il candore.
Attorno, libererò pensieri a protezione,
tuffero’ le mani fra la calda sabbia e costruiro’ un riparo,
fiutero’ il salmastro sentore del mare, nutrendomi fra le onde…
Saro’ umana carne, ancora e ancora…
e poi…la notte, chiudendo stanchi gli occhi, tornerò a invadere il tuo cielo…
ma…
per te, pallida Luna,
saro’ solo striature di fuoco allacciate al Sole e,
uno struggente, liberato canto di Sirene da inseguire…
Immagine tratta dal web
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