La miseria, crea miseria, come la presunzione crea il saccentismo.
Tutti videodipendenti, in attesa delle frasi ad effetto, o delle interviste dove un “Sono d’accordo!”, od un “Non mi pronuncio!”, divengono piattaforme di “lavoro”, per dare ulteriore materiale da ascoltare a cittadini che, in teoria, dovrebbero essere quelli che sono capaci di buttare nei rifiuti ciò che non ha senso e prendere invece spunto da ciò che dovrebbe averlo.
La verità però, è che un discorso programmatico compiuto, che so; su come si devono ricavare le fosse, o su come smaltire tutto il cemento amianto che ci circonda, non lo senti mai!
L’ignoranza verbale, diventa pertanto il “non luogo” dove chiunque provi ad inserire qualche proposta concreta, viene ignorato, o deriso!
Sono sempre altre e più “a monte” le problematiche con le quali occorre fare i conti!..
Se sei di destra invece, decidi di lasciare tutto all’iniziativa privata, magari facendogli risparmiare un po’ di tasse, e poi chi si è visto si è visto.
Se sei di sinistra, vuoi certamente la lotta alla corruzione, ma non parliamo, per favore, di colpire chi si fa corrompere.
Se invece sei di destra, vuoi che qualcuno, prima, ti spieghi perché dovresti pagare l’IVA, e se non ti convince decidi di non pagarla.
Ora possiamo dare la colpa ai social od ai mezzi d’informazione, ma la verità è che ci siamo infilati in un mondo che corre troppo veloce e le nostre “piattaforme politico organizzative” invece vanno ancora a piedi.
Il problema è culturale, quindi. Riuscire a recepire le istanze dei cittadini, e poi renderli edotti di un programma elettorale è cosa molto più complessa di una volta.
Questo fa anche si che quando non ne vieni a capo sia molto più facile arroccarsi sui “principi”, ma è davvero questo il modo migliore di dare il proprio contributo per la società del futuro?
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