Invece di delegare il 2021 alla soluzione del problema Covid, dovremmo fare una riflessione sui nostri comportamenti, o meglio ai comportamenti di tanti, troppi.
Il tempo non consegna agli anni, un vaccino o una medicina risolutiva di problematiche. Lascia agli uomini questa facoltà.
Alla mezzanotte del 31 dicembre, non aspettiamoci che arrivi il vento del cambiamento.
Auspicarlo è doveroso, ma auspicarlo aspettando che ci risolva i problemi è demenziale.
Noi e solo noi siamo gli artefici del nostro oggi, come del nostro domani.
Presente e futuro sono come un orticello, se non lo curiamo, se non lo dissetiamo, non lo ripariamo dalla grandine, il raccolto sarà misero.
Non sono i bicchieri volti al cielo, pieni di champagne per alcuni e acqua di fonte per altri, con il rituale “ auguri “ , che ci tolgono il peso dei problemi che si sono accatastati sulle nostre spalle, nel il divisorio che delimita l’anno che viene è quello che va.
Siamo sempre noi gli artefici.
Ma se continuiamo a emarginare la solidarietà, l’amicizia, la tolleranza, la pace, le buone intenzioni, il rispetto, il sorriso, i colori ed i sapori, cammineremo sempre su carboni ardenti.
Se perseveriamo a camminare sulla vecchia strada senza costruirne una nuova, diversa, migliore, non avremo un miglioramento ma un peggioramento.
Manteniamo le tradizioni, ma togliamo gli orpelli che queste tradizioni portano con se.
Buona vita
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