Covid: una strage evitata

DI RENATA BUONAIUTO

Questa che segue è la testimonianza di un’esperienza di vita che avrebbe potuto avere conseguenze più gravi, dove la caparbietà e l’istinto, hanno ricoperto un ruolo fondamentale per la sopravvivenza. Chi nega l’esistenza del covid, resterà dello stesso parere dopo aver avuto la bontà di leggere. Chi la vede in modo contrario avrà una ulteriore conferma. Chi è probabilista sarà più accorto, mentre chi invece lo è già, imparerà che solo la sua attenzione, a volte, potrebbe non essere sufficiente. Un racconto che ci mostra nudi davanti a qualcosa che non vediamo ma che può sconvolgerci la vita, nell’ipotesi migliore.

Mio genero qualche settimana fa, dopo il lavoro viene informato che un collega assente da giorni è risultato positivo al Covid. Il “capo” predispone per tutti un sierologico la mattina seguente. Nasce spontanea una domanda: Perché? Tutti oramai sappiamo che esistono due tipi di analisi che possono essere effettuate sul siero ed entrambi forniscono dati non sempre attendibili su eventuali anticorpi sviluppati….ma gli anticorpi si sviluppano spesso dopo la malattia…difficile dunque possano risultare già positivi. Mio genero in ogni caso si sottopone al test. In serata arrivano i risultati, ovviamente negativi. Ma la mattina seguente ha la febbre. Lo prego di recarsi immediatamente in ospedale e richiedere un tampone, quindi di mettersi in isolamento. Ovviamente con senso di responsabilità, fa tutto quanto gli viene suggerito. Intanto la febbre è scomparsa. Il giorno seguente abbiamo il risultato del tampone: positivo al Covid! Resta relegato in una stanza e passa i giorni guardando la tv, e chiacchierando al telefono. Nessun sintomo, niente febbre, niente mal di gola, congiuntivite, alterazione dei sapori…odori o altro. Dopo 3 giorni il loro bimbo di 8 mesi, ha la febbre. Mia figlia allerta immediatamente il pediatra Asl, che però definisce “paturnie” le sue ansie e dichiara che non c’è collegamento con la positività del padre, che i bimbi non si ammalano quasi mai di Covid19 e presumibilmente si tratterà di esantema critico, in parole povere la sesta malattia….una sciocchezza. Anche questa volta non siamo convinti ed il piccolo viene portato dalla mamma in ospedale quella stessa sera. Viene sottoposto a tutte le analisi cliniche, radiografia del torace ecc. ecc. è in ottima salute, ma anche per lui il tampone è positivo. Intanto, anche per lui la febbre è scomparsa. Mi domando, se non avessi suggerito a mio genero di fare il tampone e ci fossimo fermati ad un “sierologico” negativo, lui avrebbe continuato ad uscire, lavorare, veder gente. Se non avessimo ricoverato mio nipote, avrebbe continuato ad essere strapazzato di baci e coccole, da zie, nonne, bisnonne…….insomma avremmo, seppur inconsapevolmente, provocato una “Strage” di contagi! Credo che dovremmo fermarci tutti e riflettere. Questa malattia viaggia veloce, non abbiamo che una mascherina per proteggerci, ed allora occorre attivare un po’ di buon senso, riflessione e coraggio, per evitare dolorose e tragiche “Stragi”.

*Immagine Pixabay

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