Non lasciamo orfani gli elettori del NO. Senza rancore

Analisi sui flussi elettorali smentiscono che la Lega o la Meloni abbiano lavorato per il No al referendum. Quel 30% è pieno di elettori del Pd e Leu che per oltre il 50% dentro quella scelta hanno deciso il No al referendum senza volere minimamente schierarsi contro il governo Conte e la sua maggioranza. E’ stato un voto “sincero” di circa otto milioni di elettori preoccupati di un processo di riforma del sistema elettorale e del Parlamento che partiva dal tetto anziché dalle fondamenta, di una campagna referendaria che ha toccato punte di propaganda demagogica e populista, contro tutti i politici, contro l’Istituzione del Parlamento che è alla base della democrazia. Non trascurare il voto No delle grandi città, a partire da Milano con il 44% ma anche fra quelle zone penalizzate, Enna quasi al 32%, il Friuli, il Molise, la Basilicata… Quell’analisi dei flussi dimostra che Salvini e Meloni avevano già in tasca l’ovvia dichiarazione di un Parlamento delegittimato dal Si che puntualmente hanno fatto nel pomeriggio di ieri. Quei voti del No sincero non vanno lasciati orfani dal Pd e Articolo Uno, esprimono una volontà di riempire una scatola ancora vuota delle riforme istituzionali con rappresentatività (a rischio nei piccoli o marginali territori), tutela delle minoranze, proporzionale, no a liste bloccate, le preferenze, nuovi regolamenti parlamentari, chiarezza sul bicameralismo e la salvaguardia dell’assetto Costituzionale della Repubblica, pesi e contrappesi, il valore del singolo voto alle elezioni politiche circa la scelta consapevole di eleggere un parlamentare anziché un altro deciso nelle segrete stanze romane o da una piattaforma. La sinistra e il Pd devono farsi carico anche del voto No e avviare un percorso di consultazione fra i loro iscritti, non può essere un discorso confinato in una commissione parlamentare o nelle segreterie nazionali. C’è tempo per fare le cose bene e non dovrà mancare la collaborazione senza rancore dei fautori del Si e del No, dello stesso M5S, dei costituzionalisti, dei territori…