Dedicato al mare d’inverno

DI FRANCO FRONZOLI

Mare d’inverno, non è la canzone di
Loredana Bertè.

Non sono stanche parole di vecchi gabbiani, e nemmeno una lettera che il vento sta portando via.

Queste parole, tratte dal testo della nota canzone, assomigliano più ad una bella ed ingombrante poesia.

Il vero mare d’inverno è ciò che lui vuole, non impone, ma non si lascia imporre nessuno.

Perché il mare d’inverno può essere inquieto, mai domo, irriverente, furente, docile ed aggressivo, amante del silenzio e del rumore.

È magico, una magia che la primavera, l’estate, l’autunno non hanno.

Il mare fa “ rumore “ come dice Diodato, ma è anche silente, accondiscendente … se vuole.

Non è vero, come qualche poeta ha scritto, che il mare in inverno è triste, tutt’altro: è rumoroso, impetuoso, trasgressivo.

Ama chi lo ama
Il mare d’inverno.

C’è una sola cosa o forse due che sono alla stessa altezza di quel mare

La musica

La poesia

Il mare d’inverno va ascoltato, stando seduti, con le ginocchia strette tra le braccia, ed  il mento appoggiato su di loro.

Il mare, quel mare è senza tempo, senza età, con una eterna vita contenuta dentro di se.

Il mare ha una grande virtù, restituisce tutto puntualmente, anche i ricordi.

Il mare d’inverno, scuote con le sue onde la terra, gli scogli,  grida la sua libertà, non si inginocchia mai.

Il mare d’inverno, non ha segreti, non mente a nessuno, può essere dolce ma anche crudele, ma sempre sincero, sempre leale.

Il mare d’inverno, usa le onde per

comunicare…

Immagine tratta dal web

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