DI CHIARA FARIGU
Ci sono tornata oggi a Torre Astura, impossibile resistere a quell’invito inaspettato ‘mamma, fatti trovare pronta, ti passo a prendere alle 8’. E’ li, in quella oasi naturale, meravigliosa, a pochi chilometri da Nettuno, sulla via Acciarella che tre anni fa ho fatto pace col mare. Dopo un periodo nero, contrassegnato dalle ingiustizie ‘forneriane’ che lentamente mi stava inghiottendo in una spirale piuttosto buia.
Un posto davvero delizioso e ricco di storia. Testimonianze di un passato glorioso oltre che luogo ameno. Meta turistica giornaliera per chi ama la vacanza a contatto con la natura. Una lunga spiaggia libera, acqua trasparente, una pineta stupenda per il ristoro, i profumi della macchia mediterranea. E il frinire delle cicale, che musica!
Spiaggia raggiungibile via fiume con una barchetta a motore o a piedi, costeggiando il fiume via pineta.Sconsigliatissima per chi non può fare a meno del bar, del ristorantino e di tutti gli ammennicoli della modernità.
Solo pace, sole e mare. E profumi d’altri tempi.
E mentre nuoti o fai la passeggiata ti scopri a scrutare le finestre della torre e a immaginarti affacciato Corradino di Svevia che si ritirò in quella fortezza, dopo la sconfitta di Tagliacozzo, prima che i “signori” del posto lo consegnassero a Carlo D’Angiò, re di Napoli che ne ordinò la decapitazione.
O quando fiancheggi la pineta, descritta persino da Gabriele D’Annunzio come “sovrammirabile opera d’incanto-aracnea”, ti trovi a scrutare le orme lasciate dai turisti poco prima e immagini quelle impresse da Cicerone che proprio lì possedeva una villa dove amava trascorrere parte del suo tempo. “Astura locus quidam amoenus, in mari ipso, qui ab Antio et circejs aspici possit“, scriveva lo scrittore.
Ed è ancora così, come allora. Lo sguardo abbraccia, in quel luogo ameno, i contorni del Circeo e la città di Anzio. In un battito di ciglia.
Chiara Farigu
https://chiarafarigu.blogspot.com/2020/07/diario-estivo-quel-piccolo-paradiso.html
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